Zlatan Ibrahimovic è uno dei protagonisti del ritiro di Dubai del Milan. Lo svedese ha parlato anche ai microfoni di DAZN spiegando gli obiettivi rossoneri, come procede il suo rientro e tanto altro. Le sue parole:
Sugli obiettivi: “Crediamo in tutti gli obiettivi: Supercoppa, campionato, Champions e Coppa Italia. Devi essere concentrato su tutti gli obiettivi, se ci si rilassa in uno significa che ti stai già rilassando in testa. Invece noi puntiamo tutti i trofei e gli obiettivi che ci sono. Con la mia esperienza, che ho vinto un po’ di scudetti, è importante nella prima parte prendere più punti possibili, poi la seconda parte di campionato è quella decisiva“.
Sul rientro: “Alla squadra manca Ibra e a Ibra manca la squadra. Quando non sei in campo non è facile, sei abituato ad aiutare la squadra da dentro il campo. Sto provando in tutti i modi ad aiutare la squadra con motivazioni, adrenalina, pressione, spingere, attaccare, soprattutto quando sbagliano. La squadra sta facendo molto bene, siamo secondi per il momento, la squadra è cresciuta tanto. I giovani sono diventati più maturi e quelli che hanno già vinto sanno cosa bisogna fare per vincere“.
Sull’infortunio: “Ho deciso di operarmi per la salute, non per giocare, per stare bene perché dopo sei mesi stavo veramente male, tutti sanno la situazione, hanno visto tutto. Non si poteva parlare perché la squadra era in una situazione dove si poteva vincere lo scudetto e soprattutto io non volevo si parlasse di questo per rispetto mio e per la situazione, per non disturbare la squadra in un momento troppo importante. Eravamo vicini e non ci potevamo permettere di essere disturbati“.
Su quando tornerà: “Quando uno è pronto rientra, quando sarà oggi non lo so, l’importante è seguire gli step che devo seguire per migliorare. Per rientrare e rientrare bene, non perché sono Ibrahimovic. Devo portare risultati quando rientro, sennò panchina o tribuna. Per me una sfida è sempre fare di più, non sono mai soddisfatto. La mia situazione adesso non è come dieci anni fa quando l’ego era più grande, ora con l’esperienza e la maturità il mio obiettivo è ripetere quello che ho fatto per venti anni ma in un modo differente. Quando sei giovane pensi di poter fare tutto da solo e più degli altri, ora sono realista e mi rendo disponibile per il mister. Sono pronto a tutte le scelte che fa il mister“.
Su Giroud: “Olivier è un grande, chi lo conosce sa che è un grande, per noi è stato fondamentale, troppo importante soprattutto quando non riuscivo a giocare io c’era lui che faceva quel lavoro. È entrato, ha fatto bene e ha vinto, chi vince rimane nella storia e lui l’ha fatto. È una persona fantastica, sempre disponibile, aiuta gli altri, sempre elegante e professionista. Quello che sta facendo per noi non è una sorpresa, lo fa con il Milan perché non può farlo in Nazionale? Siamo felici per lui e speriamo che possa continuare fino alla fine. Io sono il suo idolo ed il suo esempio, anche se non lo dice“.
Su Leao: “Rafa per noi è molto importante, è uno di quelli che sta facendo la differenza. L’anno scorso è stato il miglior giocatore della Serie A. Qui sta bene. Se tu fai un’altra scelta devi ricominciare da zero, poi non è sicuro che uno è pronto per questa cosa. Quando è arrivato qua non era un giocatore che faceva subito la differenza. Ora è cresciuto e sta bene, adesso ha grande fiducia quando entra in campo. Il mister gli dà libertà e spazio per fare quello che vuole, per avere questa situazione in un altro club dipende da te e devi creartela. Da noi sta bene, sorride anche prima di fare gol. Significa che sta bene e deve continuare a stare bene. Quando fa bene lo massacro, non basta quello che sta facendo, quando fai la differenza hai più pressioni e responsabilità, ognuno ha il suo ruolo nella squadra, la sua responsabilità. Da Leao ci si aspetta tanto, il mister, il club i tifosi“.
Su Theo e De Ketelaere: “Parliamo di Rafa ma c’è anche Theo che è cresciuto tanto ed ha la possibilità di vincere il mondiale. Altri? Dipende dal livello, oggi siamo forti nel collettivo, individualmente se devo prendere qualcuno prendo Charles ma ha bisogno di tempo per crescere, capire il campionato, i compagni, però al livello di Rafa è difficile arrivare. Rafa è sopra del normale. Secondo me quando capirà quanto è forte farà un altro step, è quello che fa paura, non lo sa ancora quanto è forte. Così il prezzo si alza no? 200 milioni (ride, ndr)“.
Sul campionato: “Secondo me questo campionato non sarà un campionato di qualità ma di condizione. Chi sta meglio arriverà in alto“.
