Ventisette. Sono i gol subiti dal Milan in ventitré giornate di campionato. Una media che supera il gol a partita. Una media lontana, lontanissima da quella di Inter e Juventus – rispettivamente dieci e quattordici – che registra un gol incassato ogni due partite, o giù di lì. Se si guardassero solamente i gol subiti il Milan sarebbe ottavo in classifica. Dietro alle due rivali storiche ma anche a Torino, Atalanta, Bologna, Lazio, Fiorentina, Roma, Napoli e Genoa. Per fortuna non è questo l’unico dato da prendere in considerazione per stilare la classifica ed infatti con i quarantasei gol fatti, la squadra di Pioli è il secondo miglior attacco del campionato e sta cercando di blindare un posto in Champions League.
Uno squilibrio che fa pensare a tutto tranne che allo scudetto
Lo squilibrio tra le reti segnate e quelle incassate però riassume in pieno la frase che Stefano Pioli ha detto nella scorsa conferenza stampa: “Dobbiamo provare a fare un gol in più degli altri“. Una frase che in molti non hanno apprezzato ma che rispecchia perfettamente quello che sono state le partite contro Udinese, Bologna e Frosinone. Tre partite che hanno in comune i gol subiti dal Milan: due, e che potevano avere in comune anche i gol fatti, tre a Udine e Frosinone, solo due con il Bologna ma che sarebbero stati di più se Giroud e Theo Hernandez non avessero fallito dal dischetto.
Insomma, i presupposti per fare almeno un gol in più degli avversari c’erano e ci sono stati quasi sempre ma ovviamente non sempre può andar bene e se scherzi continuamente con il fuoco va a finire che poi ti bruci.
Milan, questo è un mantra che non funziona
Il mantra del fare più che subire, specie in Serie A, non funziona e non basta per vincere. Gli ultimi tre campionati sono stati vinti infatti dalla miglior difesa, mentre i 98 gol fatti dall’Atalanta nella stagione 2019-20 hanno portato “solo” un terzo posto. Insomma, in poche parole il campionato lo vince chi ha la miglior difesa.
Ed il Milan ha – quasi – tutto tranne che la miglior difesa. Tra errori difensivi, disattenzioni ed anche qualche momento no di Maignan, Pioli subisce un po’ troppo spesso e la solidità difensiva vista nell’anno dello scudetto (nove gol subiti nel girone di ritorno che hanno guidato la cavalcata verso il tricolore) è lontana anni luce. Una solidità difensiva che possiamo vedere nell’Inter, nella Juventus, ma non nel Milan. Una (non) solidità difensiva che di fatto esclude i rossoneri dalla lotta scudetto.
Perché sì, se è vero che spesso per vincere qualche partita basta fare un gol in più dell’avversario, per vincere un campionato tutto questo non basta.