A due giorni dal big match Juventus-Milan, La Gazzetta dello Sport compie un focus sul momento di bianconeri e rossoneri, che ad oggi sembrano vivere stati di forma diametralmente opposti. Secondo la Rosea, infatti, anche se ha perso a Liverpool, il Diavolo resta più avanti della Vecchia Signora, che pure ha vinto a Malmoe. Non solo per gli otto punti in più in classifica, ma anche e soprattutto per ciò che le due squadre hanno mostrato sinora, tanto che la sfida dell’Allianz Stadium assomiglia già a un’ultima chiamata per la Juventus.
In particolare, il Milan di Stefano Pioli è più definito, nel sistema 4-2-3-1 e nei movimenti. Sono stati scelti giocatori funzionali e di prospettiva: Ibrahimovic rimane il totem, il leader spirituale del gruppo, ma il problema di Pioli può essere la prevedibilità. Il Milan oggi è leggibile, il tecnico dovrà inventarsi qualche variabile, ma la struttura è solida. La squadra non è naufragata ad Anfield perché aveva quei tre-quattro concetti chiave a cui aggrapparsi. A differenza della prima volta, quando si insediò in una Juventus addestrata da Antonio Conte, Allegri deve invece riprogrammare la Juventus, stordita dalle rivoluzioni fallite di Sarri e Pirlo.