L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport realizza un focus sulla corsa scudetto, che al momento vede contrapporsi Napoli, Milan, Inter e Atalanta. Le quattro squadre sono accomunate da un dato interessante: a guidarle sono quattro centravanti “stagionati”, tutti dai trent’anni in su: in ordine decrescente di età, infatti, abbiamo Zlatan Ibrahimovic (40 anni), Edin Dzeko (35 anni), Dries Mertens (34 anni) e Duvan Zapata (30 anni).
Parlando di Ibrahimovic, la Rosea evidenzia come questo Milan sia stato costruito attorno allo svedese, in campo e fuori, ed è inesorabilmente legato a Zlatan, soprattutto per la questione gol. Leao è cresciuto molto, ma in undici partite non è andato oltre le 4 reti, Rebic è fermo a 1. L’ultimo di Brahim Diaz risale a settembre, il francese Giroud ne ha fatti 4, ma non ha mai dato la sensazione della piena affidabilità atletica. Pioli non ce l’ha in mediana uno dal gol facile e se il Milan vanta comunque il secondo attacco del campionato è grazie alle illuminate linee di gioco di Pioli che guidano in porta chiunque. Ma, tra le candidate al titolo, il Diavolo non è certo la squadra più attrezzata in attacco.
Tutto, al solito, dipenderà dunque dal quarantenne Ibra che ha raccolto solo 8 presenze, ma piazzato già 5 gol: 4 gol in 6 match dopo l’ultimo infortunio. In questo campionato lo svedese ha garantito un gol a partita. Tra i quattro bomber considerati, Zlatan è quello che spara di più a rete (4,28 tiri a partita) e quello con più passaggi recapitati (26,05) perché lega anche il gioco. Deve lottare contro gli acciacchi dell’età e allenarsi più di prima perché recupera meno di prima. Non si scappa: sarà grande Milan, solo se sarà grande Ibrahimovic. Zlatan vuole lo scudetto più bello.