L’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, è intervenuto poco fa dall’EXPO di Dubai per parlare del futuro del calcio nell’ambito sportivo e sociale. Queste le sue dichiarazioni: “Ho avuto un carriera unica nel calcio, iniziata nel 1994 negli Stati Uniti per organizzare la MLS. Dovevamo creare un nuovo modello per il calcio, sostenibile. Poi nel 2009 sono andato all’Arsenal, come chief executive, e tre anni fa ho avuto l’onore di arrivare al Milan, che affrontava un brutto periodo. Il Milan è un brand globale con milioni di tifosi: non c’era un progetto migliore per me. Credo che la sostenibilità sia rilevante per il futuro del calcio. La gente è appassionata al calcio: se una squadra perde, nella settimana successiva un tifoso sarà giù emotivamente. Bisogna essere capaci di acquisire questa passione dai tifosi perchè sono valori importanti. Il messaggio centrale del calcio si perderà qualora non si controllasse l’aspetto economico e finanziario, dai trasferimenti ai salari“.
Gazidis prosegue: “Entrare o meno in Champions League, oggi, a livello finanziario è differente. Un esempio da seguire è la NFL negli Stati Uniti, un modello perfetto di business, dove giocano i migliori giocatori al mondo. Un esempio può essere anche la Super League? Sì. L’importanza del Milan nei paesi arabi? I numeri sono impressionanti, abbiamo tantissimi tifosi in queste regioni, e vogliamo portare la squadra qui. Stiamo cercando di aumentare l’engagement anche in queste zone. Abbiamo una lunga partnership con Emirates, sia noi che loro abbiamo valori improntati sempre verso il futuro“.
Gazidis parla poi del nuovo stadio: “Dobbiamo necessariamente costruirlo. La trasformazione negli stadi della Premier League ha cambiato radicalmente il calcio inglese, mentre il calcio italiano è sceso perché non ha investito nelle infrastrutture. Costruire un nuovo stadio verde e sostenibile a Milano è straordinario ed è fondamentale per tornare al top: sia sul campo che fuori. Non è che stiamo costruendo solo lo stadio di Milano, ma stiamo anche sviluppando ed ammodernando la zona adiacente. San Siro è unico, ma ormai è vecchio. Il nuovo stadio sarà accessibile 365 giorni l’anno, non solo in quello della partita. Abbiamo impiegato tre anni per progettare lo stadio e finalmente abbiamo ottenuto l’approvazione. Sarà totalmente privato“.
