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MP ESCLUSIVO – Thomas Helveg: “Sabato tifo Milan. Il 6-0 rimane per me il derby della vita”

Il derby di Milano è ormai alle porte e Thomas Helveg è uno dei tanti calciatori che ha avuto la fortuna di indossare sia la maglia del Milan, per cinque intense stagioni, sia quella dell’Inter per un solo anno. L’attuale vice allenatore dell’under 19 danese ha dunque tastato con mano cosa voglia dire giocare una stracittadina milanese e l’ha fatto su tutte e due le sponde del Naviglio.

Con il Diavolo, Helveg ha collezionato 152 presenze complessive impreziosite da 6 reti mettendo in bacheca uno scudetto una Coppa Italia e soprattutto una Champions League. Meno fortunata la breve parentesi con la Beneamata con cui ha giocato 32 partite senza segnare alcun gol e senza vincere nessun trofeo. L’ex terzino danese, ha presentato lo strano derby di Milano (per via del coronavirus) che si giocherà sabato ore 18 allo stadio Meazza, ha ricordato la sua esperienza in rossonero e in nerazzurro e molto altro ancora:

Helveg, quali sono le sue previsioni in vista del derby tra l’Inter di Conte e il Milan di Pioli?

Il derby è sempre una partita difficile da commentare, è imprevedibile… L’approccio è tutto in questo tipo di gare e in un certo senso è anche legato al momento di forma delle squadre. Le stracittadine di Milano di solito non rispecchiano al 100% lo stato della classifica e se quest’anno pensiamo che c’è anche di mezzo il coronavirus il tutto diventa ancora più enigmatico.  Penso che al netto di tutto questo sarà un derby molto interessante anche perché il Milan sembra andare a mille e sta tornando “grande”, l’Inter invece è già a un ottimo livello di partenza: credo sarà un grande derby, molto equilibrato, alla pari e interessante”.

Una delle componenti più belle dei derby era il Meazza stracolmo, quest’anno non sarà così. Che partita sarà senza la spinta del pubblico?

Non ci sarà il pubblico e questo è un vero peccato perché l’ambiente fa il 50% di questa partita. Ricordo che il mio primo derby iniziava tre-quattro settimane prima con la gente che veniva a Milanello e ti diceva che bisogna vincerlo (sorride; ndr). Ho capito fin da subito che questa non è una partita come le altre e mi è sempre piaciuto vedere come la gente esprimesse qui bei sentimenti per il calcio. Per questa ragione dico che sarà un derby povero da questo punto di vista, mancherà sicuramente qualcosa di magico allo stadio“.

– Ha giocato tanti derby, quale le è rimasto più impresso?

Ovviamente la vittoria per 6-0 rimane per me il derby della vita. In quella partita niente andò storto e riuscimmo in una grande impresa che fece felici i nostri tifosi. Poi anche la doppia sfida di Champions League fu epica. Io giocai poco ma aver eliminato l’Inter in semifinale fu una grande gioia per noi che poi vincemmo anche la finale contro la Juventus. Non capita spesso di giocare un derby in semifinale di Champions League e io posso dire di aver avuto la fortuna di giocarlo e di vincerlo“.

– Per chi tiferà in questo derby e cosa ne pensa della situazione a livello di competitività del calcio italiano?

Penso sia normale sentirmi più rossonero che nerazzurro e dunque parteggio di più per il Milan. Per quanto riguarda il resto invece mi auguro che entrambe le milanesi tornino ad essere competitive perché insieme alla Juventus devono tornare a dominare come fatto in passato in Italia e in Europa. Poi ci sono altre buone squadre come Napoli, Roma, Lazio e Atalanta ma per il bene del calcio italiano mi auguro che Inter e Milan tornino in alto il prima possibile“.

– Zlatan Ibrahimovic è l’icona dell’attuale Milan di Pioli. Dove può arrivare questa squadra?

Zlatan è un fenomeno vero e lo sta dimostrando ancora una volta. La sua importanza nel Milan si vede ma non tanto per i gol quanto per quello che ha portato a livello di carattere, esperienza e mentalità vincente. Il Milan mi piace tanto e sta facendo bene, penso che possa togliersi diverse soddisfazioni in questa stagione“.

– Con quale o quali compagni di squadra ha legato di più nella sua esperienza al Milan?

Mi sono trovato benissimo con tutti quanti anche perché il gruppo era molto forte e. Ero molto legato a Bierhoff, vivevamo nello stesso condominio a Milano e giocammo insieme all’Udinese. Ho comunque legato con tanti compagni di squadra italiani e stranieri come ad esempio Guglielminpietro“.

– Berlusconi, Galliani e Braida hanno scritto pagine importanti nella storia del Milan e del calcio italiano. Lei che ricordo ha?

Il presidente non era uno che si faceva vedere tantissimo ma la sua presenza si sentiva lo stesso… Ogni tanto veniva giù a Milanello con l’elicottero (ride; ndr) e anche allo stadio ed era un presidente competente. Il dottor Galliani si faceva vedere di più e con lui anche Braida: ho sempre avuto il massimo rispetto per questa che ha dato l’anima per il mondo del calcio. Per me è stato un onore e un piacere far parte del club rossonero, quando facevi i nomi di Berlusconi-Galliani e Braida in automatico veniva in mente il grande Milan“.

– Ha vestito anche la maglia dell’Inter seppure per una sola stagione. Che esperienza è stata quella in nerazzurro?

Un’esperienza positiva. Ero curioso di conoscere come funzionassero le cose dall’altra parte del Naviglio, ho avuto la possibilità di scoprirlo, ed  è stata una bella presenza. Prima ci fu Cuper, poi Zaccheroni e disputammo comunque una stagione positiva.. C’era un bel gruppo, che veniva da anni difficili ma che centrò la qualificazione in Champions League, che era l’obiettivo stagionale“.

Marco Gentile

foto: acmilan.com

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