HomeIn evidenzaL'enigma di un capitano finito nel dimenticatoio

L’enigma di un capitano finito nel dimenticatoio

Che fine ha fatto capitan Romagnoli? Sembrano passati secoli da quando l’allora allenatore Rino Gattuso decise di assegnare l’ambita fascetta all’Alessietto rossonero, unico dei pochi – se non l’unico – a mantenere alto e costante il rendimento nell’annata delle cosiddette “cose formali”. Spesso prendendo per mano lo “spostatore di equilibri” Bonucci, arrivato a Milano proprio per fare da trascinatore.

A detta di tutti era lui l’uomo giusto. Giovane, forte, legato alla maglia. Al punto di accettare um rinnovo a cifre modeste proprio quando il Milan non sapeva che fine avrebbe fatto, con un proprietario in fuga. A distanza di quattro anni, dopo un paio di stagioni non proprio esaltanti, i tifosi rossoneri hanno dimenticato – e scaricato – il proprio capitano.

Ad aggravare la posizione di Romagnoli anche l’inaspettato exploit di Kjaer, arrivato a zero nella disperata finestra di mercato invernale del 2020, e lo strabiliante approccio con la Serie A di Tomori, riscattato ad occhi chiusi dalla dirigenza milanista nonostante un prezzo tutt’altro che modica. Alessio, è inutile girarci attorno, in questo momento è il terzo nella scala gerarchica di Stefano Pioli. Ma il problema non sta solo lì. Sembra ormai passato in secondo piano dopo le partenze a zero di Donnarumma e Calhanoglu e la trattativa per trattenere Kessie, ma anche il suo contratto è prossimo alla scadenza.

Cosa fare? Dopo la diaspora in casa Milan, questo sembra essere il momento giusto perché ognuna delle parti prenda consapevolezza di se stessa e delle altre. A partire da Romagnoli: il numero 13 rossonero deve capire che, dopo aver mancato il salto di qualità che anche l’età anagrafica gli chiedeva, ora non può pretendere la luna. Anche perché, nonostante siamo amcora alle fasi, il mercato estivo non ha ancora portato in via Aldo Rossi nessuna offerta concreta e sussistente per il difensore.

Così come il Milan. Nonostante, appunto, i due nominati sopra stia offrendo notevoli garanzie, dopo aver perso due pilastri dell’ultimo Milan sarebbe piuttosto avventato scegliere di lasciar partire quello che per il momento potrebbe costituire una riserva di prim’ordine – come accade nei top club -, ma che fino a pochi mesi fa era considerato il futuro certo e promettente del Diavolo e della nazionale.

Infine, i tifosi rossoneri. Romagnoli è diventato di colpo uno scarpone? No. L’accanimento di molti dopo le amnesie dell’ultima stagione sono state piuttosto dure e ingenerose. Un’annata storta si può concedere a tutti, soprattutto quando di mezzo ci sono degli infortuni. Il capitano, nonostante gli alti e bassi, in questi sei anni rossoneri ha dimostrato sempre grande professionalità, attaccamento e anche, sì, competenza nel ruolo. E quindi i milanisti è meglio che se lo tengano stretto, anche se non più da protagonista.

Milan: Alessio Romagnoli - MilanPress, robe dell’altro diavolo
Milan: Alessio Romagnoli – MilanPress, robe dell’altro diavolo

 

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