È veramente tanto vicino. C’è stata l’accelerata in giornata, e probabilmente ad ore arriverà la chiusura dell’affare. Christian Pulisic ha preteso il Milan, ed i rossoneri l’hanno accontentato. Accordi personali trovati (da tempo) e una trattativa non lampo, ma quasi, con il Chelsea: in un paio di giorni gli inglesi si sono decisi ad accettare forse l’unica società offerente (il Lione ha fatto da comparsa) ad una cifra accettabile.
Accettabile perché Pulisic è riuscito a valere nel corso della sua giovane carriera anche 60 milioni, mentre ora passerà nelle vesti del Diavolo sui 20 milioni. “Bel downgrade” dirà qualcuno, ma come ci è arrivato un ventiquattrenne campione d’Europa a doversi rilanciare?
COME RIVITALIZZARE CHRISTIAN PULISIC
Non servono i classici highlights su YouTube per conoscerlo. Il “LeBron James of soccer” (citazione spassosa) è una superstar per tutti gli Stati Uniti e per i giovani appassionati videoludici. Eppure, se si parla con qualche tifoso del Chelsea viene fuori il solito discorso del “fuoco di paglia”.
L’esterno d’attacco ha fatto il devasto nella Bundesliga, palla al piede non ce n’è stato per nessuno. Il suo Borussia Dortmund era ancora la fase brillante dei gialloneri, con gente a fianco come Sancho, Paco Alcacer, Gotze, Reus, Aubameyang, Hakimi. Eppure, in quella grandissima squadra, il ragazzo di Hersey primeggiava eccome. Una rosa divertente, veloce, verticale e soprattutto compatta. Simile al Milan di Pioli, tra l’altro.
Il Chelsea l’ha reso un po’ l’ombra di sé stesso. È vero, quando sei al top devi rimanerci, ma è stato anche un ragazzo sfortunato, tra scellerate gestioni tecniche, cambi al vertice e problemi muscolari. Inoltre, il ragazzo ha sofferto le difese chiuse della Premier League, proprio come accade a Rafael Leao. In tutto ciò ha vinto comunque tanto, e lo zampino spesso e volentieri ce l’ha messo: incomprensibile chi parla di lui come un giocatore non più rilevante.
Rilevante potrà certamente esserlo a San Siro. Perché il Milan di RedBird farà di tutto per rimetterlo sotto i riflettori che si è costruito in Germania, in mezzo a tanti giovani talenti che parlano la sua stessa lingua calcistica. La squadra deve girare CON lui, e il ragazzo non deve sopportare la pressione della carenza sotto porta: scordatevi i tanti gol, sarà uomo assist. Esterno destro e non trequartista improvvisato (anche se il 4-3-3 sta prendendo piede a Milanello). Profondità “alla Leao”, riproposizione in più zone del campo in fase difensiva e soprattutto tanta qualità nel cercare il compagno, filtranti soprattutto. I numeri ce li ha, i compagni per farlo risaltare pure. Christian, it’s your turn.
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— Christian Pulisic (@pulisic) May 16, 2023