È il 10 gennaio quando una doppietta di Teun Koopmeiners gela un già freddo San Siro eliminando il Milan dalla Coppa Italia ai quarti di finale. Poche settimane prima solo un gol allo scadere ha salvato Stefano Pioli dalla clamorosa sconfitta contro il fanalino di coda Salernitana, mentre la musichetta della Champions League è stata già ammutolita da qualche giorno nonostante la vittoria di Newcastle. In quel momento l’allenatore parmense sembra sempre più lontano dalla panchina rossonera: risultati insoddisfacenti, prestazioni mediocri, l’ennesima valanga di infortuni. Tutto sembra giocare a suo sfavore e il capolinea pare vicino.
Il mondo a rovescia di Pioli, da out a in?
Sono passati circa tre mesi e il mondo sembra essersi rovesciato. Con il 3-0 sul Lecce, il Milan ha infilato la settima vittoria consecutiva, ha blindato il secondo posto in classifica, è ai quarti di Europa League e sembra tornato a essere brillante come non si vedeva da tempo. Un ruolino che ha rinsaldato la posizione di Pioli sulla panchina, come sembrano testimoniare anche le dichiarazioni dei dirigenti. Da Scaroni a Furlani, è un coro unanime di apprezzamento per l’attuale allenatore, che può contare anche sul sostegno dei suoi giocatori: in tanti si sono esposti in suo favore in questi mesi, italiani e stranieri, vecchi e nuovi. Testimonianza che Pioli ha ben saldo in mano lo spogliatoio.
Il futuro è ancora di Pioli?
È quindi arrivato il momento di riabilitare completamente Pioli? Di spegnere i cori del #PioliOut? Di dare il via libera alla sua conferma anche per la prossima stagione? Calma e gesso. La stagione entra adesso nella fase cruciale e la sensazione è che Pioli si giochi una grossa fetta della conferma più al giovedì che nei weekend, che ormai sembrano avere sempre meno significato vista la situazione di classifica. In più c’è all’orizzonte un derby potenzialmente tragico – sportivamente parlando – che non può essere affrontato come gli ultimi cinque. Ci sono tante riflessioni da fare su una squadra che vince ma che continua a subire tanto. C’è soprattutto la necessità di capire se questo allenatore può ancora essere un valore aggiunto per il Milan. Qualche mese la risposta sembrava scontata, oggi c’è qualche dubbio in più ma è presto per dare una sentenza definitiva. È il Pioli di Schrödinger: sia out che in. Aspettando di aprire la scatola.