Il giovane portiere della Primavera del Milan Sebastiano Desplanches ha rilasciato una lunga intervista ad Icon Magazine. Queste le parole di Desplanches:
Sull’essere definito erede di Donnarumma: “È uno stimolo ad allenarmi di più, mi dà carica e soddisfazione perché significa che ho già raggiunto un buon livello”.
Sulla Nazionale e sull’Europeo Under 19: “Vestire la maglia azzurra è un grandissimo onore e un piacere, sto lavorando anche per me stesso perché gli Europei sono una bella vetrina in vista della prossima stagione, per il salto nel calcio dei grandi. Sono sereno ma concentrato”.
Sulla convocazione contro il Porto: “La prima volta a Porto è stata inattesa, me l’hanno comunicato la mattina stessa. Sapevo che avrei fatto panchina, ma ero comunque un po’ agitato. Essere al centro di uno stadio con 40mila tifosi è stata un’emozione bellissima”.
Sul passaggio dalla Primavera dell’Inter a quella del Milan: “Avevo sui 10 o 11 anni, quindi il trasferimento da una sponda all’altra di Milano non è stato così rumoroso, non è certo come può essere per un Çalhanoglu o calciatori di serie A”.
Sull’essere un portiere: “È una bella responsabilità. Bisogna rimanere concentrati per tutti i 90 minuti ed essere sempre pronti. Anche quando la squadra è in difficoltà è importante che possa appoggiarsi sul portiere e che questi trasmetta sicurezza. Una responsabilità che adoro”.
Sui suoi modelli e sul suo sogno: “Donnarumma senz’altro, l’ho visto allenarsi ed è un fenomeno. E anche Maignan: è un esempio perché è un maniaco della perfezione. Il sogno è arrivare a giocare la Champions: lavorerò ogni giorno per farcela. E magari per vincerla. Se fosse con la maglia del Milan sarebbe il sogno dei sogni”.