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Si scrive derby, si legge sofferenza: dopo quattro batoste serve un cambio di rotta

I numeri non sono tutto ma spesso dicono tanto. E bisogna saperli ascoltare, anche se ciò che ci sussurrano non ci fa piacere. Ad esempio è impossibile ignorare lo score recente del derby della Madonnina: negli ultimi anni Milan-Inter è una bilancia che pende molto più spesso dalla parte dei cugini. I numeri appunto: dal 2018 a oggi si sono giocati 17 derby tra campionato e coppe e soltanto tre sono finiti nella sponda rossonera del Naviglio, tre i pareggi, ben 11 le vittorie nerazzurre.

Il derby di Milano con Pioli in panchina

Restringendo il campo all’epoca ancora più recente, da quanto Stefano Pioli siede sulla panchina del Milan si è aggiudicato tre stracittadine, due i pareggi e otto le sconfitte, di cui le ultime quattro consecutive. Quattro derby persi nel giro di quattro mesi, un massacro nel punteggio (7 gol subiti e nessuno segnato) e anche nel gioco, con il Milan messo sempre sotto senza dare mai la sensazione di poter veramente reagire. Il derby sarà anche una partita a sé, come si dice spesso, ma l’andamento ultimamente risulta sinistramente molto simile.

Due derby vinti, ma quanta fatica

A voler essere pignoli, anche gli ultimi due successi targati Giroud e Leao sono stati ottenuti rischiando parecchio. Nel primo caso, il derby che ha girato la stagione 2021-22, la doppietta del francese in tre minuti ha cancellato in un lampo 70 minuti di superiorità interista (grazie anche ai cambi non proprio illuminati di Inzaghi); nel secondo, persino dopo un’ora di calcio scintillante il Milan rischiò la beffarda rimonta e a blindare il 3-2 fu uno strepitoso Mike Maignan. Insomma si scrive derby e si legge sofferenza, tantissima sofferenza.

Milan nuovo, derby nuovo?

Nella partita a scacchi tra allenatori, Simone Inzaghi ha spesso e volentieri ingabbiato Pioli: la sua Inter è risultata essere più fisica, più cattiva e anche più bella. Adesso però c’è un Milan nuovo, che almeno sul piano fisico può dire di aver colmato il gap. Un Milan brillante – sperando che la sosta per le nazionali non abbia interrotto il trend – e con più qualità, buon motivo per sperare quantomeno di tornare a far gol alla porta dei cugini dopo 390′ (più recupero) di digiuno. Sabato 16 settembre, nel primo derby della storia con le due milanesi capolista solitarie, non ci si giocherà ovviamente tutto ma si potrà tracciare una direzione ben chiara: il Milan è chiamato a farsi trovare pronto, per tornare finalmente padrone di Milano.

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