La Gazzetta dello Sport, a pochi giorni dal derby, ha deciso di indagare sugli schemi tattici del Milan. Ecco com’è andata l’analisi della fase difensiva ed offensiva rossonera, utilizzate per cercare di portare a casa il primo successo cittadino del 2023.
Guardando il derby dello scorso anno (quello vinto 3-2) si può notare l’uscita avventata di Tomori che ha permesso a Brozovic di inserirsi facilmente dopo essere sfuggito a De Ketelaere. Ora che il croato non c’è più, i compiti da mediano offensivo saranno affidati a Calhanoglu, e prendere gol dal turco sarebbe terribile. Giroud dovrà cercare di intercettare i passaggi verso il 20, ma qualora il pallone dovesse arrivare tra i suoi piedi, Reijnders e Loftus-Cheek non dovranno assalirlo e stare attenti alle forti mezzali nerazzurre, interpretate da Barella e Mkhitaryan.
La mossa del terzino a centrocampo sembra soddisfacente. Sia Theo Hernandez che Calabria hanno fatto ottimi passi in questa nuova zona del campo, anche se gli esterni dell’Inter sono comunque da controllare. Ma per quanto riguarda la fase offensiva, la mossa pagherà: il numero 2 è un equilibratore, il numero 19 invece è libero di scegliere cosa fare tra stare largo o accentrarsi, rendendosi pericoloso per la mancanza di riferimento. Quest’idea è stata concepita da Pioli per risparmiare un tempo di gioco: il passaggio dal terzino all’esterno destro viene facilitato dall’altezza tattica del difensore, ed anche se aumenta il rischio delle imbucate esterne, a centrocampo si guadagna il dominio numerico territoriale. Che la nuova soluzione sia decisiva già in questo derby?