L’ex terzino del Milan Diogo Dalot, oggi in forza al Manchester United, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, focalizzandosi sul passato in rossonero e sul rapporto con Stefano Pioli:

La Serie A: “Giocare in Serie A è stato molto bello, la mia conoscenza calcistica è aumentata, e anche quella del gioco. In Italia gli allenatori sono più importanti dei giocatori, incidono sulle partite in modo forte. Ad esempio, se Pioli vuole battere Inzaghi attua una strategia in base a come gioca l’avversario. Spiega A, B, e C soprattutto in base all’avversario. Mentre in Premier League i calciatori sono più determinanti e gli allenatori hanno uno schema a prescindere da chi hanno di fronte. E poi le partite sono diverse, in Serie A è più difficile vedere rimonte o incredibili comebacks, le squadre stanno più compatte nei finali di partita”.

Su Pioli: “Per un calciatore, essere allenato da Pioli è speciale. Ci fu una partita in cui mi mise in panchina, nonostante mi fossi allenato molto bene in settimana. Davanti a tutto lo spogliatoio, una volta comunicata la formazione, mi prese come esempio: ‘Oggi Diogo non gioca, ma prendete il suo impegno e la sua dedizione’. Non è semplice per un allenatore ammettere certe decisioni, ma lui ha un bel rapporto con ogni giocatore e può permetterselo”.

Su Leao: “Al Milan ho giocato con il mio grande amico Leao, lo conosco fin dalle giovanili, quando ci affrontavamo in Portogallo. Sono contento della sua crescita, è veramente una brava persona. Ha una passione pura per il calcio: se penso a lui, mi viene in mente il suo sorriso. Ha tanti interessi e riesce a coltivarli, dal campo alla moda. Ha un’influenza positiva nello spogliatoio: ricordo una volta che iniziò una battaglia di palle di neve a Milanello dopo una nevicata”.