La realtà editoriale di MilanPress nasce un anno fa, con coraggio, speranza e una voglia matta di scrivere un futuro senza avere le basi di un presente o un passato. La classica ripartenza da zero, con volti nuovi, una squadra lavorativa di prospettiva, con altrettanti profili che hanno scelto di lasciare la “certezza” per ripartire comunque insieme. Stiamo raccontando una stagione, sino ad oggi, spettacolare: la bellezza del nostro lavoro risiede probabilmente proprio qui. Con il Milan primo in classifica, in Europa League, il rientro con il botto di Ibrahimovic, rinnovi in ballo, giovani stelle nascenti, con un allenatore di qualità, una rosa concreta e una squadra dirigenziale, finalmente, con uno sguardo pronto e preparato verso il Milan che verrà. La nostra storia – editoriale e redazionale – parte da questa stagione: possiamo dirlo, non potevamo essere più felici di così. Alle spalle ne ho, almeno personalmente, altre dieci. Dieci stagioni, dieci Milan diversi, un cambiamento costante di interpreti, allenatori e anche proprietà. Ma questa stagione mi ricorda la prima in questo mondo meraviglioso quanto in costante cambiamento e ricco di insidie. Di che anno sto parlando? 2010.
Corsi e ricorsi storici. Almeno in questo paragrafo non ci sarà spazio per la parola “scudetto”. Il Milan è ancora molto lontano dalla vetta della classifica; certo ora lo è – è proprio lì – ma servirà una costanza e una determinazione che una squadra così giovane e nuova deve ancora costruire. Nel 2010 fu scudetto, all’esordio professionale nel mondo Milan. Oggi come allora? Chissà. Tanto è cambiato ma altrettanto è rimasto uguale. Basti pensare ad Ibrahimovic, oggi condottiero della squadra di Pioli ed allora capo di una banda dalla qualità immensa. Oggi la qualità non manca di certo, ma la giovane età e l’inesperienza di questi ragazzi non permette di azzardare paragoni scomodi con i vari Seedorf, Robinho, Gattuso, Pirlo, Thiago Silva di allora.
Stessa storia. Sarà, ma sembra proprio la stessa storia, con sfumature diverse. Notizia di ieri: Ibra out circa un mese, colpito da un problema muscolare che sarà rivalutato per chiarire l’entità dell’infortunio e stilare un programma di recupero. Proprio oggi come allora, anche nel 2010 il Milan dovette fare a meno della sua stella davanti per scoprirsi squadra vera e da Scudetto. Inutile nascondere la speranza di un doppio esordio con il botto, ma per ora va più che bene così. È sempre bello mischiare Milan a storie editoriali e personali, perché a volte la storia è ciclica. La chiusura coinvolge il mio gruppo di lavoro, una banda che sta scrivendo pagine importanti. Siamo all’inizio, ma puntiamo sempre in alto. Oggi come allora, proprio come il Milan.