Il tecnico del Milan, Sergio Conceiçao, ha parlato così in conferenza stampa dopo la sconfitta contro il Bologna: “È stata una partita competitiva contro un Bologna che è una squadra di Champions. Abbiamo fatto un buon primo tempo, siamo arrivati al gol e abbiamo creato occasioni. Succedono questi episodi, alcune volte per colpa nostra, come autogol, l’espulsione in Champions che è decisiva. Ma poi ci sono altri errori, ma non capisco altre cose: nel secondo gol la palla era uscita, l’ho vista. Questi episodi sono molto positivi per gli avversari e poco per noi. Se ci sono due o tre episodi a favore di altri, per loro diventa gol“.
Conceiçao prosegue: “Non sto piangendo, dobbiamo fare di più, ma sono anche gli episodi che incidono sulla squadra. Ho visto uno spogliatoio triste, oggi come sempre i ragazzi volevano vincere. Io do tutto, ma non mi piace che tutti i giorni parlano di me. Io sono tranquillo per quello che faccio e lavoro con passione ma non sono rispettato. Scusate lo sfogo, sto aprendo il cuore: ho vinto dei titoli, ho affrontato tante squadre e ho spesso passato il turno. Non sono arrivato dal niente, ma io e il mio staff abbiamo bisogno di rispetto. Non è possibile che ogni giorno si parli del fatto che rischio l’esonero. Ci stanno le critiche, ma quando entrano altre bugie non mi piace. Sono cose che già detto“.
Conceiçao conclude: “Sono frustrato e arrabbiato per la situazione ma è normale quando non vinci e ci tieni. Domani iniziamo a preparare la Lazio, è così la vita dell’allenatore. Per me nell’ambiente si è creata una nube, ma ci esci solo con i risultati. Non conosco altro modo. Bisogna vincere per creare un ambiente diverso. Ai tifosi interessa solo il risultato ed è giusto. Quando la società penserà che sono un problema e non sarò più necessario andrò via, per me è così“.
