La partita contro il Paris Saint-Germain era stata definita come quella della possibile svolta, dagli addetti ai lavori e da Stefano Pioli stesso. Per ritrovarsi dopo un momento buio che continuava a prorogarsi per troppo tempo, ma anche per riprendere in mano la lotta verso la qualificazione agli ottavi di Champions League, che rischiava di complicarsi ulteriormente.
Il Milan e Stefano Pioli hanno risposto presente, mettendo in campo tutto ciò che in queste ultime due settimane è mancato. Una partita perfetta, sontuosa, intelligente, addirittura ribaltata dopo il vantaggio parigino firmato da Skriniar, situazione che in questa stagione era successa soltanto a Cagliari, con la rimonta da 1-0 a 1-3.
La forza del gruppo
La notte di San Siro ha regalato ai 75.649 spettatori allo stadio e ad altri tantissimi da casa, uno spettacolo degno della competizione che ha fatto da palcoscenico e conforme soprattutto ad un Milan che aveva bisogno di vivere una gara come questa per ritrovarsi. Novanta minuti che hanno permesso ai rossoneri di sprigionare forza, coesione, gruppo, umiltà. Proprio da questi dettagli nasce una vittoria importantissima, non soltanto per la classifica del Gruppo F, ma soprattutto per ritrovarsi e ritrovare la propria natura, tutti insieme. Le dichiarazioni post gara hanno poi corroborato ulteriormente il concetto di unione. Giroud parla di squadra: “Vedere la squadra così mi rende orgoglioso”. Theo scaccia via voci e critiche: “Non ci interessano le voci, restiamo uniti con squadra e tifosi e andiamo avanti“. Calabria conferma così: “Abbiamo fatto lavoro di squadra. Non dobbiamo farci abbattere da ciò che viene detto”, mentre Leao ribadisce con orgoglio: “Oggi il premio è di tutta la squadra. Abbiamo fatto vedere a tutti cosa siamo e cos’è il Milan, a casa nostra. Sono orgoglioso della squadra”.
Per Pioli è il giorno zero
Segnali evidenti e “da squadra”, appunto, dopo settimane pesanti, cariche di critiche e di voci negative. La rivincita del Milan è anche la rivincita di Pioli, un tecnico esaltato il giorno prima e messo alla gogna mediatica (a tratti giustamente) quello successivo. Ma forse serviva una svolta, arrivata proprio nel prepartita: a pochi istanti dall’inizio del match contro il Paris, il club – di comune accordo con il tecnico – ha infatti comunicato che “Pioli is on fire” non risuonerà più agli altoparlanti di San Siro. È tempo di ripartire, è tempo di nuovi stimoli. Un segnale, apparentemente irrisorio, che non passa inosservato e ha il sapore di giorno zero. Un nuovo corso, un nuovo Milan, un nuovo Pioli, più strutturato e che sappia adattarsi alle situazioni e alle partite, senza poter prescindere – ovviamente – dall’apporto e dall’abnegazione dei suoi giocatori.