Cambiano gli anni, le società, gli allenatori ma c’è una costante che non tramonta mai, il problema legato al centravanti del Milan. Che c’è ma non si vede, segna ma non troppo e poi, di botto, si abissa e torna ad essere l’argomento di discussione.
Il centravanti del Milan, perché è sempre un problema?
Abbiamo spesso parlato della maledizione della maglia numero nove del Milan: la storia la sappiamo, dopo Pippo Inzaghi nessuno è riuscito più a ripetersi. Dieci attaccanti in dieci anni e nessuno mai in doppia cifra in campionato. Solo Andre Silva riuscì a segnare 10 gol complessivi vestendo il numero 9, di cui 6 però in Europa League. E poi da Pato a Mandzukic, Piatek, Luiz Adriano, Lapadula, Higuain, Matri, Fernando Torres e Destro. Tutti flop clamorosi. Poi, d’un tratto, Olivier Giroud: il 9 rossonero più prolifico del post-Inzaghi con ben 28 reti, nonché il terzo 9 rossonero con più reti alle spalle di Filippo Inzaghi (126) e George Weah.
Manca chi spacca la porta
Ma anche la sfida contro la Juventus ha dimostrato, per l’ennesima volta, che al Milan manca tremendamente quel giocatore che sappia spaccare l’area. E questo è grave: perché nelle ultime partite il Milan ha calciato per ben 33 volte verso la porta avversaria, trovando un solo gol, quello di Pulisic. E Giroud? Non segna da due mesi, da Roma-Milan 1-2 dell’1 settembre, quando realizzò il rigore del momentaneo 0-1. E per trovare un suo gol su azione, si torna indietro fino al 21 agosto 2023: prima giornata, Bologna-Milan 0-2.
La voglia di Scaroni, che sia una promessa sul futuro del centravanti del Milan
Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, a precisa domanda circa la possibilità di fare un grande colpo in attacco l’anno prossimo ha detto: «Me lo auguro. Poi i risultati economici sono influenzati moltissimo dai risultati sportivi: se il Milan farà bene in Champions, se entrerà in Champions l’anno prossimo e lotterà per lo Scudetto… sarà tutto più sostenibile. Con entrate del genere ci potremmo permettere di guardare al mercato dell’anno prossimo in modo diverso. Risultati economici e risultati sportivi vanno sempre insieme. Mi auguro che ciò continui e diventi sempre migliore di quello che abbiamo vissuto». Un impegno, una promessa per il futuro; affinché il centravanti del Milan non sia più una figurina ma un vero bomber.