Il calcio ha superato le guerre e supererà anche il Coronavirus. Parola del presidente della Uefa Aleksander Ceferin. Il numero uno della federazione, sul Guardian, è fiducioso: “C’è ancora molto da fare, sono tornato a lavorare a pieno regime. Per noi la situazione non è così allarmante, ci preoccupiamo per le leghe, i club e le parti interessate”. Ceferin racconta come in un periodo così delicato i pensieri lo accompagnano a letto e non lo fanno dormire: “Quando ho rinviato Euro 2020 è stato ancora peggio: mi svegliavo nel cuore della notte. Ma scommetto che nel 2021 si giocheranno”.

Ceferin è certo che questo virus non potrà durare per sempre ma ha ben chiara la situazione: “È seria, ma sta migliorando. Siamo più informati e io per natura sono ottimista. Sono sicuro che il buon vecchio calcio coni tifosi tornerà molto presto”. E sul gioco non ci sono dubbi: “Tornerà alla normalità, non è cambiato dopo le guerre e non cambierà nemmeno questa volta. Ho sentito dire che il mondo non sarà più lo stesso e potrebbe essere vero, ma penso ‘non potrà essere migliore?'”.

Oltre a sconquassare i campionati e le coppe, il Covid ha fatto cadere nell’incertezza anche i trasferimenti. Su questo Ceferin ha qualche dubbio in più: “Non credo che i giocatori siano avidi, sarà sempre il mercato a fare i prezzi dei giocatori. Non bisogna accusare i calciatori per gli stipendi milionari che percepiscono. Il mondo del calcio è un’industria e loro portano molte entrate. Il settore paga le tasse e anche i giocatori lo fanno quindi non si tratta di giocatori avidi o di club poco saggi ma semplicemente di regole di mercato”.