Fabio Capello è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il leggendario allenatore del Milan pensa che la situazione attuale dei rossoneri non debba prevedere l’esonero di Stefano Pioli. Ecco le dichiarazioni complete.
Non è il momento dei saluti: “No, ma Pioli deve trovare delle soluzioni. Continuare sulla stessa linea non va bene. Bisogna capire dove agire: difesa, centrocampo, attacco. Due anni fa Pioli aveva a disposizione un centrocampo formidabile, con Tonali, Kessie, Bennacer, Calhanoglu. Quello che è adesso non si capisce, ma il centrocampo è il motore della squadra. Agirei lì, anche se con tante assenze non è semplice“.
Problema tattico: “Le squadre che agiscono in contropiede mettono in difficoltà il Milan, lo si è visto più volte. Io lavorerei su questo e cercherei di avere una difesa più attenta“.
Il mercato di gennaio: “Intanto si potrebbe tentare con nuove soluzioni tattiche in difesa. Ma anche l’aspetto psicologico è fondamentale. La tattica fornisce rimedi, però non può tutto“.
Un rimedio per gli infortuni: “Sarò all’antica, ma penso che si sia fatta poca preparazione per andare a giocare negli Usa o altrove, come molte squadre fanno. Vai a giocare subito per motivi commerciali, poi paghi il prezzo. Bisognerebbe ricominciare a lavorare a scaglioni, ma quando si incontrano grandi squadre, anche in amichevole, nessuno vuole perdere“.
Difendere a zona: “Non sarebbe il rimedio per tutti i mali, però aiuterebbe. Il Milan in questo modo potrebbe essere meno aggressivo, ma più ordinato. E in questo momento è importante avere equilibrio e fare filtro. Ripeto, il centrocampo è cambiato molto e adesso non è né carne né pesce. Mi auguro per il Milan che Bennacer torni ad essere il giocatore che era prima dei problemi fisici“.
Appunti per Pioli: “Adesso deve fare i conti con tante assenze, è complicato. Ma io avrei fatto un altro mercato. Due elementi di qualità che ti cambiano la squadra, non tanti prospetti. Pioli, a quanto leggo, ha approvato tutto. Diciamo che è stato aziendalista e accondiscendente e adesso deve correggere la situazione. Pioli non ha giocatori, gliene mancano troppi. Deve trovare soluzioni anche psicologiche“.
Il suo pensiero su Ibrahimovic: “Guardi, Ibrahimovic è stato un campione ed è una persona intelligente. Il problema è che dal comunicato scritto in politichese non si capisce che ruolo abbia. Un ruolo tecnico? Il rischio è che vada a intaccare la leadership di Pioli. Il problema non è il suo ego, ma quello che si presume vada a fare in modo pratico. Sinceramente non l’ho capito e quindi è difficile parlarne“.
Rimediare grazie al mercato: “Tutto è ancora in gioco. Certo, l’eliminazione dalla Champions League fa male, ma non bisogna farsi prendere dall’emotività. Però ecco, magari basta con gli algoritmi“.
L’addio di Maldini: “Se un gruppo dirigente prende una decisione, vuol dire che è convinto della bontà della scelta. Al di là delle capacità di Maldini e Massara, che hanno fatto un buon lavoro, ora si tratta di andare avanti, perché ripeto, c’è ancora tanto in gioco“.
Un consiglio, piuttosto di un esonero: “Cambierei modo di pensare. In difesa senza Tomori, Kjaer e Thiaw, ci sono tanti assenti. Mancano i centrali. Bisogna dare una scossa, cambiare strada. Ma esonerare Pioli adesso non servirebbe a molto“.