Domani sera a San Siro contro la Cremonese prenderà il via un campionato che, per il Milan, deve rappresentare un nuovo inizio. Un solo obiettivo in testa: lo scudetto. L’arrivo in panchina di Massimiliano Allegri, tecnico vincente e già protagonista di trionfi in rossonero, ha alzato l’asticella delle ambizioni. E non va dimenticato un dettaglio che può fare la differenza: senza le coppe europee, il Milan potrà concentrare tutte le energie sulla Serie A, in una situazione che ricorda quella del Napoli di Conte un anno fa, poi culminata con il titolo.
“Un club come il Milan, che dalle cessioni di questo mercato ha incassato una cifra vicina ai 200 milioni, non dovrebbe investire sul centravanti, ovvero colui che si dovrà occupare di segnare i gol per lo scudetto?”, ha osservato Fabio Capello, mettendo in luce uno dei nodi principali della campagna acquisti.
La scelta del nuovo attaccante ha infatti lasciato più di un dubbio: dopo aver inseguito a lungo Hojlund, la dirigenza ha virato su Victor Boniface, arrivato dal Bayer Leverkusen. Il nigeriano è un profilo tecnico interessante, ma con un passato segnato da diversi stop fisici e con la necessità di ambientarsi al calcio italiano. Hojlund, invece, avrebbe garantito un inserimento più immediato, forte della sua esperienza già maturata con l’Atalanta.
Sempre Capello ha aggiunto: “Tentare una scommessa su un ruolo così importante può essere pericoloso, soprattutto perché sono convinto che l’adattamento di Leao a punta centrale abbia vita breve: Allegri perderebbe il meglio del portoghese, che diventa devastante quando parte largo a sinistra”. Parole che confermano una preoccupazione diffusa: spostare Rafa in zona centrale significherebbe snaturarne le caratteristiche. E non va dimenticato che, con Theo Hernandez, formava una delle coppie più incisive d’Europa. Ora, sulla corsia mancina, sarà compito di Estupinan provare a raccogliere l’eredità del francese, passato in Arabia.
Il mercato del Milan non si è limitato all’attacco. A centrocampo sono arrivati nomi importanti: il colpo a sorpresa Luka Modric, pronto a portare esperienza e classe anche a quarant’anni, e due giovani di prospettiva come Jashari e Ricci. Tuttavia resta qualche perplessità: tanta qualità, ma forse poca copertura davanti alla difesa, dove il solo Fofana non sembra sufficiente.
In difesa, poi, manca ancora un leader in grado di guidare il reparto: un profilo alla Bremer, per intenderci. Sarà compito di Allegri trovare il giusto equilibrio, aspetto in cui il tecnico livornese è sempre stato un maestro. Intanto, il lavoro iniziato in estate ha già portato i primi segnali: squadra più compatta, meno rischi dietro e giocatori rigenerati, Leao in primis.
“Il portoghese non ci sarà al debutto, – sottolinea Capello – ma i rossoneri potranno contare su Pulisic, già in gran forma, e su Loftus-Cheek, pedina preziosa se manterrà la condizione. Al centro dell’attacco spazio a Santiago Gimenez, che deve ritrovare lo smalto dei primi tempi in rossonero. Allegri lo aspetta, consapevole che rilanciare il centravanti messicano sarà una delle chiavi della stagione“.
