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Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili. Le ambizioni del Milan passano da loro

Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili, ma soprattutto da criticati e fischiati a osannati e quasi venerati. Il Milan di Pioli, l’ultimo post lockdown della passata stagione, ma soprattutto quello che verrà, fa massimo affidamento su loro due, sulla loro forma, le loro prestazioni e la loro costanza e influenza all’interno della squadra. Grandi amici fuori dal terreno di gioco, sono arrivati al Milan insieme nell’estate del 2017 ed il loro rendimento è stato spesso fin troppo incostante. Male con Montella nella prima parte di stagione 2017/2018, benino entrambi con Gattuso nella seconda parte di quell’annata. Stagione da dimenticare per il turco la seconda con Gattuso in panchina, bene a livello realizzativo, ma non sempre a livello di prestazione, invece, per l’ivoriano. La stagione appena conclusa circa un mese e mezzo fa, invece, è stata un incubo per entrambi almeno fino a gennaio, ma dalla ripresa in poi, dopo il lockdown, si sono visti due giocatori diversi, due signori giocatori. Gol, assist e tanta tanta qualità quasi in tutte le partite per Hakan Calhanoglu, corsa, qualità, intensità e onnipotenza calcistica in mezzo al campo per Frank Kessié.

Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili, il segreto del cambio di marcia

Si è detto più volte di quanto il Milan sia cambiato e abbia funzionato alla perfezione nel 2020, ma soprattutto nelle partite post lockdown. Il cambio modulo di Pioli, l’arrivo e l’incisività di Ibrahimovic, la crescita spaventosa di Rebic, Theo Hernandez e Bennacer, ma anche Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili. I due sono stati sicuramente la sorpresa maggiore e la notizia più lieta dell’intera rosa rossonera. A differenza di qualche loro compagno, sono sembrati davvero altri giocatori rispetto al passato e hanno avuto la crescita ed i cambiamenti più marcati in assoluto e per certi versi sorprendenti. Più volte, infatti, sul punto di partire nei diversi mercati, i due invece sono sempre rimasti, magari anche con qualche reticenza da parte dei tifosi. Ma qual è stata il segreto di un così radicale cambio di marcia? Beh, certamente può avere influito il fatto di avere meno pressioni sulle spalle, ma sarebbe troppo riduttivo spiegare in questo modo le super prestazioni dei due dopo la pausa. Il motivo principale, infatti, è stato sicuramente quello di aver visto finalmente Kessié e Calhanoglu nel loro ruolo ideale, liberi dalle catene del 4-3-3. L’ivoriano si è ritrovato nei due di centrocampo e non più mezzala ed è diventato padrone del centrocampo, costituendo insieme a Bennacer una cerniera della mediana insuperabile e propositiva. Il turco, invece, ancor più sorprendente per la costanza, la qualità ed il modo in cui è diventato determinante e decisivo, dopo aver giocato da mediano, mezzala, centrocampista esterno e attaccante esterno, è stato per la prima volta impiegato dietro la punta, da trequartista, da vero numero dieci ed i risultati si sono visti davvero tutti.

Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili, gli unici veri superstiti del mercato “cinese”

Milan: Hakan Calhanoglu - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Hakan Calhanoglu – Milanpress, robe dell’altro diavolo

Antonio Donnarumma, Bonucci, Musacchio, Ricardo Rodriguez, Conti, Kalinic, Biglia, André Silva, Borini, Kessié e Calhanoglu. Cos’hanno in comune questi giocatori? Semplice, sono arrivati al Milan tutti nell’estate del 2017, acquistati da Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone durante la faraonica campagna acquisti cinese. Tra chi è già partito e chi è ancora al Milan, ma non gioca o, come nel caso di Conti non è un intoccabile, restano soltanto Calhanoglu e Kessié da partenti a intoccabili. Le fortune del Milan della stagione che prenderà il via ufficialmente in Irlanda tra meno di 48 ore, passano anche e soprattutto da loro due, dal loro rendimento, dalla loro costanza e dalla loro voglia e capacità di incidere ed essere determinanti e decisivi, oltre che leader, in quanto tra i più longevi con la maglia rossonera addosso. Tanti punti in comune, quindi, tra i due, oltre all’amicizia che li lega e che i milanisti sperano possa portarli alla definitiva consacrazione con la maglia del Milan. Perché, saranno stati straordinari, ma due mesi o dodici partite, sono davvero troppo pochi per parlare di loro come due colonne del Milan che è stato, ma soprattutto di quello che sarà.

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