Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ai microfoni dell’edizione odierna del Corriere della Sera, è tornato a parlare della Superlega: “Tre società, Juventus, Inter e Milan, hanno pensato esclusivamente alla loro salute economica, ai loro interessi. Non si preoccupano minimamente degli altri club, delle loro esigenze, dei loro problemi. Sto parlando di società che pagano regolarmente gli stipendi, che faticano, lavorano e programmano con coscienza l’attività. Non mi pare proprio che in quel gruppo di 12 club, destinati a diventare magari 15, che promuovono la Superlega, si rispettino certe regole virtuose, di sana gestione finanziaria, anzi, tutt’altro”.
Su Agnelli: “Faceva parte del comitato interno delegato a trattare con i fondi, aveva un ruolo importante, di primus inter pares. Il tutto necessitava di un cambio della governance stessa della Lega. Era in atto un’operazione laboriosa. Il comitato dei 5, che nasce il 13 ottobre 2020, aveva ricevuto la delega di tutte le altre società. Improvvisamente, è avvenuto il cambio di scena, nonostante il voto assembleare che aveva sostenuto l’operazione dei fondi. Agnelli e la proprietà dell’Inter prendono le distanze dai fondi. Adesso si capisce il perché. Si viene a sapere di trattative tra questi 12 club europei, quasi tutti indebitati, e di incontri segreti tra Agnelli e Perez. Questa è malafede, concorrenza sleale. Hai una delega della Serie A e intanto tratti su un altro fronte, per superare i tuoi gravi problemi economici, i tuoi bilanci in sofferenza, danneggiando le società che ti hanno dato un mandato ben preciso”.
Su Marotta e Scaroni: “Marotta è consigliere federale, con la delega della Serie A, si deve dimettere. Agnelli ha lasciato l’Eca. Mi aspetto da Marotta un atto analogo per la Figc. Stesso discorso vale per Scaroni, coerente però sul versante fondi, perché ha continuato ad appoggiarli. Il presidente del Milan deve dimettersi da consigliere di Lega. Stimo Scaroni, ma occorre un passo indietro”.