L’ex terzino del Milan Marcos Cafù, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Denilson Show, il podcast, raccontando aneddoti sulla forza di un immarcabile Alexandre Pato. Le sue parole:
In allenamento era imprendibile: “Eravamo io, Nesta e Maldini. In un allenamento stavamo facendo gli uno contro uno. Dicevamo “chi va contro Pato?”. Capitano vai mi disse Maldini, lui mi chiamava così. E poi “vai Nesta” diceva Maldini. Non riuscivamo a prenderlo. Quando Pato arrivò al Milan, dissi a Serginho: “Il più grande centravanti della storia del calcio brasiliano è di fronte a noi”. Lui tagliava a destra e sinistra, calciava di destro e di sinistro, calciava le punizioni, faceva gol di testa. Aveva una forza e un cambio di direzione che non sapevi mai come prenderlo, e quando ti saltava diceva: “Maldini…ciao ciao”. Rimanevo a guardare Pato in allenamento. Io ho visto Pato nel Milan, non ti sto raccontando ciò dopo aver visto un video in televisione. Mi sono allenato con lui. Gli davo cinque metri per vedere se gli stavo dietro e non ce la facevo.
Gli infortuni: “Andai via al termine del mio contratto e chiamavo per chiedere come stesse il ragazzo. Infortunato mi rispondevano. Un piccolo problema nulla di grave. Giocava una partita e ne stava fuori due poi. Parlavo con Serginho e gli dicevo: “E il nostro ragazzo?”. A riposo, non gioca perché non ha continuità. Allora mi chiedevo: “Ma se stava volando. Inspiegabile”. Lo accusavano di una muscolatura debole e di troppo lavoro sulle gambe. Io gli chiedevo a Pato: “Dove vai?” E lui rispondeva a fare lavoro muscolare. Io avevo visto in Pato un potenziale che da tanto tempo non vedevo in un centravanti. E guarda, io ho giocato con Romario, Bebeto, Careca, Edmundo, Luisao, Shevchenko”.