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Milan, il tuo 10 si sta prendendo tutto. Brahim mette a tacere chi fa ancora paragoni

Dall’inizio della scorsa stagione ad oggi, Brahim Diaz ha raccolto l’eredità di una maglia numero 10 che purtroppo (per rispetto di quel numero) è rimasta per diversi anni sulle spalle di chi ha poi deciso di passare sulla sponda opposta del naviglio.

Nel lungo dibattito su chi sia il più forte e concreto tra l’attuale numero 10 rossonero Brahim, e quello passato Calhanoglu, prende corpo come sempre l’unico elemento che non mente mai: il campo. Giocatori diversi, talentuosi certo, ma dalla prestanza fisica e dal modo di interpretare calcio in maniera differente.

Il tempo dei paragoni è finito

Focalizzandoci sulle ultime stagioni, ovvero dal momento in cui Pioli si è seduto sulla panchina del Milan, sarebbe ipocrita non riconoscere quanto Hakan Calhanoglu sia stato importante per l’evoluzione della squadra, soprattutto per quello che riguarda la concretizzazione del sistema di gioco che ha fornito certezze al Milan: il 4-2-3-1, con un trequartista.

Poi c’è stato l’addio, che ha di fatto permesso a Brahim Diaz di prendere letteralmente il posto del turco: maglia numero 10, con annesso ruolo di trequartista. Il risultato, al di là dei numeri che non hanno mai impressionato, è stato assolutamente favorevole al Milan, a Pioli e alla dirigenza che ha puntato su Brahim, tra i protagonisti assoluti nella vittoria dello scudetto.

Brahim Diaz Scudetto
Brahim Diaz Scudetto

Questa terza (e non sapremo se ultima) stagione con la maglia del Diavolo è senza dubbio la migliore in assoluto del trequartista andaluso. Trequartista, appunto. Perché l’ex Real Madrid interpreta questo ruolo diversamente rispetto agli ultimi schierati in quella zona di campo, Calhanoglu compreso. Perché, seppur in termini di gol ed assist lo spagnolo non catturi mai l’attenzione, dal punto di vista prestazionale in mezzo al campo – soprattutto nel corso di questa stagione – è decisivo. Diaz ha la capacità di venire incontro, scambiare con i compagni, saltare l’uomo (o gli uomini), spaziare a destra e a sinistra, e finalmente sa fare anche gol.

Vogliamo confrontarli per l’ultima volta? In Serie A Brahim ha messo a referto 5 gol e 3 assist in 24 partite; Calhanoglu 2 reti e 5 assist nelle 26 volte in cui è sceso in campo. Forse il tempo dei paragoni è finito. Perché Brahim è diverso da Calhanoglu. Perché il 20 nerazzurro fa parte del passato. Perché Diaz adesso è diventato decisivo a 360°.

Dove le chiacchiere finiscono, subentrano il campo e i numeri, che stanno già fornendoci le risposte giuste.

Napoli-Milan: Brahim Diaz, Davide Calabria (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Napoli-Milan: Brahim Diaz, Davide Calabria (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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