HomeIn evidenzaDa Bonucci a Biglia, tre anni dopo cancellato il mercato "cinese"

Da Bonucci a Biglia, tre anni dopo cancellato il mercato “cinese”

Il 13 aprile 2017 il Milan passava ufficialmente nelle mani del misterioso imprenditore cinese Yonghong Li, dopo un’estenuante presunta trattativa tra lui e la Fininvest, holding della famiglia Berlusconi. Il Milan “cinese” fu affidato alla gestione di Marco Fassone, in qualità di amministratore delegato e di Massimiliano Mirabelli come direttore sportivo. I due nell’estate 2017 rivoluzionarono quasi completamente la rosa della squadra. Furono spesi circa 240 milioni di euro e comprati undici giocatori. Tre furono gli acquisti, invece, fatti dai due nell’estate 2018 prima che la società passasse nelle mani del Fondo Elliott. Al termine della prossima sessione di calciomercato, a distanza di tre anni da quella faraonica campagna acquisti, il Milan targato 2020/2021 potrebbe ritrovarsi con un solo calciatore (forse due) superstite di quelli arrivati in quella sciagurata estate. Tra acquisti completamente sbagliati, calciatori che non hanno reso minimamente quanto ci si aspettasse e vicissitudini varie, un patrimonio enorme (ancora non si sa di chi) è stato sperperato ed il Milan del presente, ma anche del prossimo futuro, si trova ancora a fare i conti con gli errori commessi in quell’estate, sia economicamente che sportivamente.

In tutto, quindi, il Milan “cinese” vide arrivare quattordici giocatori. Leonardo Bonucci, Mateo Musacchio, Frank Kessie, André Silva, Andrea Conti, Hakan Calhanoglu, Ricardo Rodriguez, Lucas Biglia, Fabio Borini, Nikola Kalinic, Antonio Donnarumma e successivamente, nell’estate 2018 gli svincolati Pepe Reina, Ivan Strinic e Alen Halilovic. Per quanto riguarda la suddivisione economica, l’ex juventino arrivò per 44 milioni di euro. 17.7 fu invece la cifra necessaria per Musacchio, 32 per Kessie, 24.2 per Conti, 20.3 per Calhanoglu, 14.2 per Rodriguez, 19.2 per Biglia, 5.5 per Borini e 27 per Kalinic. In estate finirà sicuramente anche l’avventura di Lucas Biglia da rossonero, visto il contratto in scadenza il 30 giugno. L’obiettivo, nemmeno troppo celato, anche e soprattutto per una questione di ingaggi pesanti, sarà quello di chiudere un cerchio. E per farlo, la società molto probabilmente saluterà anche gli ultimi superstiti: Musacchio, Conti, Kessie e Antonio Donnarumma. I quali sono già da un bel po’ in bilico.

E’ da tempo, infatti, che il Milan cerca in difesa un profilo più affidabile dell’argentino ex Villarreal. Andrea Conti, dopo la sfortuna che lo ha perseguitato e le due operazioni consecutive al ginocchio che lo hanno tenuto lontano dal campo per un anno e mezzo, in questa stagione a tratti ha dato importanti segnali di ripresa tanto da scalzare anche Davide Calabria, ma probabilmente non è sufficiente per il Milan del domani, anche se la sia cessione non appare del tutto scontata. Frank Kessie, invece, è da tempo in uscita ed è rimasto a Milano solo perché non è arrivata l’offerta attesa. Resterebbe, quindi, soltanto un unico superstite: Hakan Calhanoglu. Il turco, attuale numero dieci rossonero, non ha entusiasmato in queste tre stagioni, ma forse è stato il meno peggio ed ha dimostrato una versatilità importante, giocando e adeguandosi in tutti i ruoli dalla metà campo in su. Una dote fondamentale che è stata apprezzata da tutti gli allenatori che si sono susseguiti in queste tre stagioni sulla panchina rossonera e che, probabilmente, gli varrà la riconferma anche nel Milan che verrà. Non un intoccabile, quindi, ma forse l’unico superstite di quel Milan “cinese” che tre estati fa entusiasmava i tifosi rossoneri, ma che a conti fatti e a lungo andare ha fatto più danni della grandine.

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