A fronte di una difesa che concede troppo, il Milan ha finalmente un attacco che funziona. I due gol di media realizzati in campionato sono un dato importante che in casa rossonera non si registrava da parecchio tempo. Questo è sicuramente anche il prodotto di un centrocampista d’inserimento che sta trovando facilità ad andare in rete (Loftus-Cheek), ma anche di esterni offensivi che segnano più rispetto ai loro predecessori (Pulisic e Okafor). Al netto del deludente score di Rafa Leao, unico componente della rosa che sta facendo meno bene anche in termini realizzativi rispetto alle stagioni precedenti, a fare la differenza, circa i numeri dell’attacco milanista, ci stanno pensando specialmente le due prime punte a disposizione di Pioli. Olivier Giroud è come il vino, più invecchia è più diventa buono. Undici gol e otto assist in stagione in Serie A e uno score che, a questo punto della stagione, non si vedeva dai tempi in cui giocava in Francia al Montpellier, praticamente una vita fa. Ma, se sull’immenso Olivier ormai non ci si meraviglia più, quel che sorprende i più è sicuramente il rendimento di Luka Jovic. Fino ad inizio dicembre un fantasma, poi un’ira di Dio. Due mesi di gol, tanti, nonostante un impiego part-time. Dal Frosinone al Frosinone ha realizzato cinque gol in sette partite – quasi sempre spezzoni da 20′ o 30′ – giocate in campionato, due gol in due match in Coppa Italia. Una media gol impressionante di un gol ogni 50′ circa.

Attacco Milan, come gestire le punte da qui a maggio

Ciò che impressiona di più però dei dati di Luka Jovic è la sua capacità di decidere i match alzandosi dalla panchina ed entrando a gara in corsa. Salerno, Udine, Frosinone, Bergamo (anche se in quella gara arrivò comunque una sconfitta). Quattro dei cinque gol del serbo sono arrivati da subentrato negli ultimi minuti del match e sono quasi sempre stati pesantissimi e decisivi. Verrebbe quasi da dire che l’ex Real sia più decisivo partendo dalla panchina ed entrando nell’ultimo spezzone delle partite, ma sarebbe ingeneroso verso un ragazzo criticato da quasi tutti, ritenuto inadeguato e che, invece, senza fare la minima polemica, si è messo al servizio della squadra e dei compagni, segnando a ripetizione e mostrando una serietà ed una disponibilità di certo non scontate. Luka ora scalpita e chiede più spazio e, al netto dell’importanza e della titolarità di Giroud per il quale parlano i numeri elencati poc’anzi, meriterebbe più spazio. Pioli sembra ormai aver deciso di schierare Loftus-Cheek dietro la punta, un po’ alla Boateng, con due esterni ad affiancare l’attaccante centrale, ma l’attacco rossonero ora ha tante frecce al suo arco e può davvero essere gestito al meglio e a seconda delle esigenze e delle situazioni che si verranno a creare. Tra poco comincerà la nostra Europa League e, sperando che si vada avanti il più possibile, si tornerà a giocare ogni tre giorni. Jovic e Giroud potrebbero quindi fare una partita a testa, senza però escludere a priori la possibilità di vederli insieme e non solo a partita in corso. Il serbo, del resto, ha sempre mostrato in carriera di trovarsi meglio giocando al fianco di un’altra punta e quindi questo aspetto non deve assolutamente essere sottovalutato.

Attacco, tra presente e futuro. In estate il grande colpo

In questi ultimi quattro mesi di stagione, quindi, bisognerà gestire l’attacco e Giroud e Jovic nel migliore dei modi e soprattutto cavalcando la buona vena realizzativa di entrambi, senza disperderla e magari inserendo nelle rotazioni anche Noah Okafor, un altro che risulta spesso decisivo entrando dalla panchina, può giocare anche al fianco di un altro attaccante e ha una discreta media gol in questa stagione. A giugno, anzi probabilmente molto prima, si tireranno le somme e si capirà quale sarà il futuro dell’attacco rossonero. Molto dipenderà da chi sarà il prossimo allenatore del Milan e, quindi per intenderci, dal modulo che verrà utilizzato nella prossima stagione. Ad ogni modo sembra che ci sarà spazio soltanto per uno tra Jovic e Giroud. Entrambi hanno il contratto in scadenza a giugno prossimo e, almeno per il momento, il primo sembra in vantaggio sul secondo, non fosse altro per una questione legata alla carta d’identità. Il serbo si sta guadagnando la riconferma a suon di gol e ha dalla sua, oltre all’età, la propensione a poter fungere da alternativa e a poter giocare al fianco di un’altra punta più facilmente rispetto al francese. Giroud, inoltre, potrebbe decidere di dire addio ai rossoneri anche per questioni famigliari e personali, ma siamo certi che se dovesse aprire al rinnovo il Milan sarebbe disposto comunque a discuterlo. Durante la prossima sessione estiva di calciomercato, però, arriverà il colpo grosso in attacco, quello troppo spesso rimandato, quello del bomber per il futuro del Diavolo. Nella lista di Moncada e Furlani per l’attacco ci sono sempre i soliti nomi: Sesko del Lipsia, Zirkzee del Bologna, Gimenez del Feyenoord e David del Lille e, per tutti loro, la valutazione non è inferiore ai 40 milioni di euro. Questo, ovviamente, al netto di altri nomi che potrebbero spuntare nei prossimi mesi (Lukaku se davvero dovesse arrivare Conte?).