Tutti sotto la lente d’ingrandimento. Un gol in 180 minuti contro la peggiore difesa della Serie A. Complimenti a Ballardini ed alla sua Cremonese, ma questo tema non riguarda certo i neopromossi. Anzi, c’è tanta rabbia per essersi presi solo due punti su sei: a fine campionato, se il Milan arriverà in ritardo in classifica, molti tifosi guarderanno con impeto alle due partite contro i grigiorossi.

Sterili, ma non brutti. Chi pensa che il Milan abbia fatto una brutta gara è in malafede, perché la partita, come ovvio che sia, l’ha avuta in pugno, ma senza trovare la via del gol. E la responsabilità la devono condividere ben quattro elementi, pessimo segnale (ma già preventivato con l’idea dell’enorme turnover).

Leao fa scuola. Prima del match il tifoso rossonero che ha letto le formazioni avrà pensato: “Ancora Origi davanti?“. Beh sì, ma in realtà no. Perché Divock è stato tutto tranne che un attaccante, anche con buoni esiti dal punto di vista tecnico. Bel palleggio, buon fraseggio, spesso arretrato, accelerazione improvvisa…ma sempre dalla sinistra, lasciando la prateria ad un altro uomo (di cui parleremo dopo). Saelemaekers, dall’altro lato, continua il suo momento di fiducia. Il gol annullato è bellissimo: vorace, con uno strappo che ricorda il portoghese, sfruttando un lancio lungo. Ciò che è mancato è il cross in mezzo, sempre indeciso. Ma comunque i due belga hanno portato a casa una buona prestazione.

Sì, ma chi segna? Gli esterni sono stati loro, quindi centralmente c’è stata altra carne al fuoco. Uno dei giocatori più discussi ed una certezza, che ieri non ha fatto la sua miglior partita per usare un eufemismo. Diaz ha sbagliato in palleggio (ben 15 palle perse) ed in zona gol: il colpo di testa da due metri grida vendetta. De Ketelaere, invece, ha mostrato un atteggiamento differente, ma sempre senza successo. La prateria del paragrafo prima non è riuscita a sfruttarla nemmeno con uno stadio festante per lui. “De Ketelaere facci un gol!“. Il pubblico ci crede, lui no. Da ricordare ottime due imbucate filtranti, ma Carnesecchi, nonostante sia un gran bel portiere, poteva essere battuto anche senza essere saltato.

L’esito della partita è anche giusto. La costruzione dell’azione, che non è mai mancata, doveva essere sfruttata da chiunque. Perché va bene, a tutti gli effetti contro la Cremonese hanno giocato quattro trequartisti (dispiace per Origi, che ha saputo sacrificarsi), ma poi non ci si può lamentare se a fine campionato si pensa al giovedì della prossima stagione. Un po’ più indiavolati, dai.