HomePrimo PianoL'assenza di Ibra favorisce il cambio di modulo: i benefici

L’assenza di Ibra favorisce il cambio di modulo: i benefici

Con l’infortunio di Zlatan Ibrahimovic, Stefano Pioli sta studiando alternative. Come riporta Sportmediaset, il tecnico accantonerà il 4-2-3-1 che ha permesso al Milan di esprimersi su buoni livelli in questa prima parte del 2020 per passare al 4-3-2-1, un albero di Natale di ancelottiana memoria. Il cambio dal 4-3-3 è stato favorito dal ritorno in rossonero dello svedese. Ibra ha accentrato il gioco offensivo su di sé lasciando spazio per gli inserimenti dei trequartisti. Il Milan non ha altre punte, quindi, ora senza Ibra deve per forza reinventarsi. Dell’ultimo modulo, ne ha beneficiato soprattutto Ante Rebic che dal 19 gennaio – giorno della vittoria in rimonta contro l’Udinese – ha segnato sette gol.

Mobilità

Ora sarà proprio il croato a prendersi il posto di Ibra al centro e il nuovo modulo favorirà un attacco veloce, che consentirà ai giocatori di interscambiarsi. Sugli esterni saranno confermati Hakan Calhanoglu e Samuel Castillejo. Nel centrocampo a tre, si rivedrà uno tra Lucas Paquetá e Giacomo Bonaventura, che sembra molto in forma in questi giorni a Milanello, accanto a Ismael Bennacer e Franck Kessie . A Torino, in Coppa Italia, lo spagnolo non ci sarà causa squalifica e Pioli dovrà inventarsi qualcosa in quella posizione. Il Milan non ha altri esterni destri “puri” e potremo vedere un Bonaventura a destra o un Paquetá giocare più alto. A parte Castillejo, giocatore che parte dalla fascia, gli altri possono essere tutti più ‘anarchici’ tatticamente e trovare nuove collocazioni.

I moduli sono sempre questione di interpretazioni dei ruoli, più che di numeri. Quindi, sono molto simili il 4-3-2-1 che sta sperimentando Pioli e il vecchio 4-3-3 con cui ha cominciato l’avventura in rossonero. In entrambi i casi, Castillejo giocherà più largo a destra rispetto a Calhanoglu dalla parte opposta che sarà libero di tagliare verso il centro per provare il tiro. L’occasione permetterà di riformare l’accoppiata con Bonaventura che nel Milan di Gattuso funzionava in automatico. Jack si prendeva la fascia e il turco si accentrava o viceversa per permettere gli inserimenti dell’ex Atalanta, una dinamica oleata in grado di lasciare aperte a più situazioni in campo. Inoltre con Rebic, vedremo un falso nove più che un nove, perché il croato fa della mobilità e del dinamismo il suo punto di forza.

Se da una parte è un limite enorme l’assenza di Ibra, specialmente per come ha cambiato la squadra, dall’altra darà possibilità di variare situazioni di gioco e interpreti, rimanendo più slegati dai numeri del modulo e lasciando i giocatori più liberi alle interpretazioni di campo. Pioli è già al lavoro per permetterlo, vedremo come le sue direttive saranno recepite e se questo Milan senza Zlatan funzionerà nell’estate del pallone.

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