E’ l’architetto che ha ideato Casa Milan, ed è tifoso rossonero. Fabio Novembre ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport: “Amo il calcio e lo pratico ancora: la mia sportività non sfocia mai in eccessi da curva. Proprio domenica a San Siro pensavo che l’insulto all’avversario è qualcosa che dovremmo superare, sforzarci di supportare senza offendere, una sorta di tifo evolutivo. Credo che tutti i milanesi dovrebbero già essere felici che le due squadre della città si contendano lo scudetto fino all’ultima giornata. Milano ha già vinto, indipendentemente dal rosso o dall’azzurro che andranno ad affiancare il nero. E credo che il luogo della grande celebrazione sia Piazza Duomo, senza nulla togliere a San Siro, ma festeggiare allo stadio sarebbe soltanto da addetti ai lavori, da amanti del calcio e della squadra. I trionfi sportivi devono essere un momento di gioia che include tutti, abituiamoci a una empatica condivisione della gioia“.
Novembre prosegue: “Il finale ha reso appassionante questo campionato. Ci eravamo appiattiti su esiti prevedibili, su noiose tirannie. Siamo tornati all’imprevedibilità della vita vera, ed è per questo che non azzardo pronostici. La vita è meravigliosa perché, senza conoscerne il finale, ci crediamo fino all’ultimo istante. Crederci è la caratteristica che più ho amato nella mia squadra. Tanti ragazzi accanto a figure totemiche come Ibrahimovic e Maldini, che hanno formato un amalgama perfettamente gestito da un gentleman come Pioli. E’ stato così bello vedere la maturazione di talenti come Rafael Leao, Hernandez, Tonali: voglio ricordare l’esempio di quest’ultimo che pur di restare al Milan si è ridotto lo stipendio. E mi è piaciuta la gestione seria e oculata di Gazidis, che ha restituito credibilità e stile al Milan. Il calcio è uno sport collettivo e il lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte mi ha reso orgoglioso di tifare per questo club e di dire: forza Milan“.