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Arbitri e infortuni. In Europa gli alibi non mancano, ma ora bisogna essere più forti

La rabbia per quanto avvenuto martedì sera nella sfida casalinga di Champions League contro il Chelsea non è ancora sopita. Arbitri e infortuni continuano a condizionare pesantemente il cammino europeo del Milan e, purtroppo, sono le stesse componenti che hanno impedito ai rossoneri di giocarsela fino in fondo e ad armi pari, per la qualificazione alla fase successiva in Europa, sia nella passata stagione, che in quella precedente in Europa League. Partendo da una considerazione prettamente legata alla condizione atletica, innanzitutto, è innegabile come la squadra di Pioli arrivi sempre a giocarsi “la vita” in Europa con la squadra decimata dagli infortuni ed una condizione fisica non ottimale. A marzo del 2021 si giocavano gli ottavi di finale di Europa League contro il Manchester United ed il Milan si presentò alla doppia sfida (soprattutto nella gara d’andata dove fu costretto a schierare Castillejo da prima punta) più che decimato. Situazione che si è replicata nella scorsa stagione in cui, soprattutto tra andata e ritorno contro il Porto, il tecnico rossonero fu costretto a fare a meno di circa una decina di calciatori e non riuscì a strappare più di un punto da quei due decisivi match. Altra stagione, altra corsa, stesso problema. A Londra contro il Chelsea senza dodici calciatori della rosa (tra infortuni e calciatori non in lista); nel ritorno gli assenti erano soltanto (si fa per dire) dieci.

Dall’Arsenal al Chelsea, gli errori degli arbitri che danneggiano il Milan

Arbitro Cuneyt Cakir
Arbitro Cuneyt Cakir – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Un alibi che già da solo potrebbe bastare per dare una giustificazione a Pioli e i suoi. Gran parte dei rimpianti per le sfortunate campagne europee dei rossoneri passano anche dagli arbitri e da decisioni quantomeno discutibili. Qui, in realtà, la lista si allunga ancor di più e parte dalla stagione 2017/2018. Arsenal-Milan, ottavo di finale di Europa League, marzo 2018. In panchina c’è Gattuso, il Milan perde all’andata 0-2 in casa, ma segna il gol dello 0-1 con Calhanoglu a Londra. La rimonta sembra possibile, ma un rigore inventato, assegnato ai Gunners, spegne gli ardori rossoneri. Nella stagione successiva, nel dicembre 2018, gli uomini, ancora allenati da Gattuso, perdono faccia e qualificazione al turno successivo di Europa League nel catino di Atene contro l’Olympiakos anche a causa di un arbitraggio che definire casalingo appare soltanto un pallido eufemismo. Dopo un anno di assenza, si torna in Europa e si torna a subire decisioni bizzarre da parte degli arbitri. Manchester Utd-Milan, sempre Europa League, stagione 2020/2021 (marzo 2021). Gran gol di Frank Kessie nel primo tempo che significa vantaggio. L’arbitro annulla per un presunto fallo di mano dell’ivoriano, ma ad oggi ancora nessuno lo ha visto. Si arriva poi alla scorsa stagione e al rigore clamoroso concesso all’Atletico Madrid da Cakir, che regala i tre punti a San Siro agli spagnoli, e al gol del Porto, realizzato da Luis Diaz, che regala ai lusitani la vittoria casalinga. Gol chiaramente favorito da un fallo netto non fischiato su Bennacer al limite dell’area. Infine, questo infausto resoconto, si chiude con l’ultima decisione (speriamo non solo in ordine temporale) degli arbitri in Europa contro il Milan, con il tedesco Siebert ed il rigore più il rosso a Tomori che ha pesantemente indirizzato il match.

Arbitri e infortuni, ma ora bisogna reagire 

Milan: Curva Sud coreografia - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Curva Sud coreografia – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Una lista infinita. Arbitri ed infortuni costituiscono di certo un alibi che può giustificare i cammini deludenti del Milan in Europa, ma ora è arrivato il momento di voltare pagina e di dimostrare di essere più forti delle ingiustizie e della sfortuna, anche in Europa. Così come ha fatto la società che, si è detta irritata dall’arbitraggio di Siebert, ma ha deciso di non presentare ricorso all’Uefa, bisogna abbandonare gli alibi e cercare con tutti i mezzi di passare il turno in Champions, di tornare agli ottavi dopo dieci lunghissime stagioni. Dinamo Zagabria e Salisburgo sono lì ad attenderci ed il Diavolo ha ancora la qualificazione nelle proprie mani. In Italia lo scorso anno siamo stati più forti di tutto e tutti, abbiamo dimenticato la sfortuna legata agli infortuni che ci ha pesantemente condizionati nel girone di andata e siamo riusciti a reagire al gol non convalidato contro il Napoli per un fuorigioco geografico di Giroud, all’errore clamoroso che ci ha tolto tre punti contro lo Spezia ed al pareggio di Udogie di mano contro l’Udinese. Bene, è arrivato il momento di farlo anche in Europa. Arbitri permettendo.

 

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