È un anno da record per il numero di cartellini presi. A livello di espulsioni addirittura c’è solo un club in Europa con più rossi dei rossoneri, ed è il Getafe che ne ha collezionati ben 8 in questa stagione. Lo score attuale in serie A del Milan recita 59 gialli e 6 rossi, naturalmente il tassametro corre.
Venerdì sera all’Olimpico come noto ne son volati diversi di cartellini e il Diavolo ha faticato a gestire la gara anche quando si è trovato in superiorità numerica. Abbiamo analizzato le difficoltà vissute nel finale, con 3 gialli collezionati nonostante il vantaggio di uomini e di risultato.
Una strategia che spesso non ha pagato
Uno di questi è stato piuttosto malizioso e se l’è procurato Leao, apparentemente apposta per saltare Milan Empoli. Assieme a lui anche Florenzi ha insistentemente cercato l’ammonizione, maltrattando Zaccagni sin dal minuto uno, e anche lui non ci sarà domenica alle 15 in casa coi toscani.
Strategia? Apparentemente si. Ed e già capitato in questi anni. Nel passato recente ricordiamo Calabria che cerca il giallo per saltare Spezia Milan, poi persa 2-0, poi Tonali che cerca di entrare nella lista dei cattivi per saltare Milan Spezia, poi persa 1-2 complice anche l’episodio dell’arbitro Serra, finendo con Cremonese Milan 0-0 della passata stagione dove ancora per squalifica “volontaria” non ci fu Calabria e per una meno volontaria non ci fu nemmeno Giroud.
Al netto dei precedenti non esattamente ben auguranti, la domanda spontanea sorge spontanea: ha senso scegliere in modo scientifico quale match saltare calcolando la somma di ammonizioni? La sensazione è che si perda un po’ di flow facendo certe scelte. Qualora poi lo si decida serve che tutti si sentano maggiormente responsabilizzati, altrimenti è solo un handicap certo ulteriore da fronteggiare.