Quando partiva era imprendibile, quando mulinava le gambe intorno al pallone i difensori venivano mandati in tilt. La classe di Ronaldinho non verrà mai dimenticata da tutti gli amanti del calcio. Nel suo periodo rossonero, seppur non al top come a Barcellona, era comunque letale e faceva ammattire gli avversari che dovevano ricorrere alle maniere forti. Pablo Alavarez, difensore ex Catania, ricorda una partita contro il Milan: “All’intervallo Dinho mi diede la maglia per non picchiarlo più”.
Era l’11 aprile del 2010, gli etnei erano avanti 2-0 a San Siro, poi la doppietta di Borriello fissò il risultato sul 2-2 finale. Ronaldinho giocava sulla fascia sinistra, naturale l’incrocio con Alvarez, schierato terzino destro: “Quando entrammo nel tunnel si è avvicinato – ha raccontato a El Crack Deportivo – si è tolto la maglia e mi fa: ‘tieni, per favore non picchiarmi più’. Era un giocatore formidabile, fermarlo era impossibile. Bisognava giocare duro”.