Cercasi attaccante. Con Zlatan Ibrahimovic che sembra orientato verso la scelta di non rimanere il Milan non ha prime punte in rosa. Per ora Ante Rebic ha sempre fatto, in crescita dal 2020, l’esterno e Rafael Leao si è dimostrato più affidabile partendo più lontano che al centro dell’attacco. A gennaio il Milan ha ceduto Krzysztof Piatek all’Herta Berlino proprio per liberare il posto allo svedese di ritorno e l’estate scorsa ha lasciato partire Patrick Cutrone verso il Wolverhampton, ora alla Fiorentina, e André Silva verso l’Eintracht Francoforte, proprio in uno scambio con Rebic.
Se non dovesse rimanere, quindi, Ibra lascerebbe un buco. Buco messo in conto, ma forse accettato a cuor leggero dalla dirigenza, che in questi mesi, non ha mai rimpiazzato i partenti. Programmare un futuro a medio-lungo termine con Zlatan era impossibile, per ovvie questioni anagrafiche, e nonostante la magia con Piatek si fosse rotta forse andava valutata la sua permanenza, in vista del futuro. Certo, serviva la disponibilità del polacco che però non apprezzava il ruolo di comprimario. Per Cutrone il discorso è diverso. Con la cessione di Patrick il Milan puntava sulla plusvalenza e Andrè Silva è stata una pedina di scambio. Ora la società dovrà seriamente guardarsi intorno per acquistare un prima punta, se non due, e completare lo scacchiere.
Inoltre, le punte del Milan negli ultimi anni non hanno mai sfondato le reti. Solo Cutrone nel 2017/18 è arrivato in doppia cifra in Serie A, Piatek l’anno scorso ha segnato 8 reti in campionato, ma in mezza stagione. Un trend che va invertito passando, anche, dal mercato.