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Un dio del calcio esiste: Milan come la Juve di Conte 11 anni fa. Inter più forte, ma i rossoneri più squadra

Non mi piace analizzare gli accaduti del calcio e della vita facendo riferimento all’irrazionalitá, al fato, al caso. Ma ci sono serate, episodi, momenti in cui ti sembra davvero che esista un dio del calcio che si diverta a ristabilire una sorta di giustizia e di equanimità. Bologna-Inter è stata una partita che sembrava davvero pilotata dal destino del calcio.

Con furbizia e mestiere il bravo Marotta è riuscito a posticipare il recupero di questa partita rinviata dal 6 gennaio e a collocarla nella settimana teoricamente più conveniente alla sua squadra. Il caso vuole che proprio in questa serata per la prima volta sia indisponibile Handanovic e debba giocare il vice Radu. E che dopo aver sprecato numerose occasioni da gol il portiere di riserva commetta il clamoroso errore che ha tutta l’aria di essere quello che deciderà lo scudetto. E che potrebbe togliere dal petto dell’Inter una seconda stella che sembrava già cucita.

Inter più forte, ma Milan più squadra

Adesso al Milan bastano 10 punti per vincere il campionato e in una serata siamo passati da un sorpasso quasi sicuro a una condizione di vantaggio quasi impossibile da pronosticare. La carica ricevuta dal gol di Tonali al 92esimo a Roma e dalla sconfitta rocambolesca dell’Inter a Bologna è un propellente incredibile per queste ultime 4 partite.

Io sono il primo che ha sempre detto che il campionato del Milan condotto tra mille imprevisti, infortuni ed episodi arbitrali avversi sarebbe stato una grande impresa sia in caso in primo sia in caso di secondo posto. E ho sempre sostenuto che non si sarebbe assolutamente potuto parlare di delusione anche in caso di mancato scudetto. Ma, giunti a questo punto, sprecare quest’incredibile occasione per tornare a vincere il campionato sarebbe davvero un sacrilegio.

È vero che sulla carta il Milan ha ancora il calendario più difficile dell’Inter, ma adesso la prospettiva è totalmente cambiata e il Milan è la grande favorita. I rossoneri si trovano in testa con due punti e mezzo di vantaggio a 4 dalla fine e questo è già di per sé un grande risultato, soprattutto perché il Milan è tecnicamente inferiore alle sue avversarie, ma come abbiamo sempre detto, quella di Pioli è stata la squadra più “squadra” di tutte dall’inizio dell’anno. E questo aspetto ha permesso ai rossoneri di rimanere attaccati alle partite e di rimanere in piedi in mezzo a tutte le difficoltà. L’anno scorso Conte aveva dimostrato di essere più bravo di Pioli, quest’anno Pioli ha dimostrato di essere più bravo di Inzaghi.

L’Inter era ed è tecnicamente più forte del Milan. La differenza è che nel derby del febbraio 2021 Conte con una prova di forza fece fuori il Milan dalla lotta scudetto, mentre nel derby del febbraio 2022 a Inzaghi la prova di forza è riuscita solo per 70 minuti. La doppietta di Giroud nel finale di partita ha riaperto un campionato che sembrava già chiuso e ha minato le certezze nerazzurre ridando fiducia al Milan. Quella è stata la serata decisiva. La superiorità dell’Inter è palesata dal fatto che i nerazzurri siano la miglior difesa e il miglior attacco del campionato.

Ma spesso nel calcio non basta essere superiori, è necessario essere più “squadra” e ci piace pensare che sia questa la vera magia del calcio, molto più del fato che manda in porta Radu in quella che sarebbe dovuta essere la gara del sorpasso. A 4 giornate dalla fine c’è in testa la squadra più squadra. Mi sembra di rivivere la stagione del beffardo “gol di Muntari”: il Milan di Ibra era nettamente più forte, ma la Juve di Conte fu più squadra. A 11 anni di distanza sta per ripetersi la stessa storia. Al contrario. E speriamo che il Milan in questo decennio tremendo abbia capito definitivamente che per vincere nel calcio bisogna fare squadra. Dentro e fuori dal campo.

Milan: Olivier Giroud, Davide Calabria, Sandro Tonali e Fikayo Tomori
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