Era luglio 2021, otto mesi fa. L’Italia di Mancini vinceva gli Europei e i tifosi del Milan provavano a digerire i freschi addii a parametro zero di Donnarumma e Calhanoglu. Due scenari che ci si poteva aspettare ma che nessuno – o forse qualcuno si, nel caso del turco – voleva vedere. L’argomento principale in casa rossonera era proprio quello: un “tradimento” bello e buono, anzi due, da non replicare per nessun motivo nel futuro.
A farli stare tranquilli, dall’altra parte del mondo, ci pensava Franck Kessie. L’ivoriano era impegnato con la sua Nazionale alle Olimpiadi e dopo una stagione da top player assoluto era diventato il beniamino dei tifosi. “Torno da Tokyo e sistemo tutto, sono orgoglioso di aver scelto il Milan. Voglio essere ‘Presidente’ per tutta la vita. Io mantengo sempre la parola, i tifosi stiano tranquilli, dovrebbero conoscermi“.
Evidentemente no. Ma andiamo per gradi. A leggere queste frasi, oggi, ci si fanno due risate. Le riportiamo quasi per intero per far capire che, forse, neanche Donnarumma e Calhanoglu erano arrivati a questo. Fare promesse che poi non si possono mantenere è uno dei peggiori comportamenti che un uomo può avere. Che cosa sia successo in questi mesi però lo sappiamo solo in parte. Imputare Kessie come unico artefice di questo disastro organizzativo e comunicativo è sbagliato. Di certo la colpa non è soltanto di Franck, una gran bella fetta se la prende il suo agente George Atangana che sta ancora discutendo la sua lauta commissione con il nuovo club.
Ma la sicurezza che ostentava Kessie l’estate scorsa lascia spazio anche ad uno scenario che qualcuno pensa ma che pochi dicono. Che sia la società rossonera a non aver mantenuto la parola data? Un dietrofront di cifre ci può anche stare ma andare ad incrinare così tanto un rapporto potrebbe essere esagerato e dannoso. Dalla parte di Maldini e Massara però, oltre ai tifosi, c’è sempre la grande personalità ed il non piegarsi ai procuratori che stanno diventando sempre più protagonisti nel calcio e nelle operazioni di mercato. La commissione al Mino Raiola di turno è ormai una prassi che spopola in tutte le trattative di livello ed anche in quella che riguarda Franck Kessie, ormai promesso sposo del Barcellona, sarà in primo piano.
Chi sperava in una fine diversa rimarrà deluso. Il tanto conclamato – anche e soprattutto dal diretto interessato – rinnovo non arriverà ed il Milan si prepara a salutare l’ennesimo giocatore a parametro zero. “Le parole se le porta via il vento” diceva qualcuno, Kessie ha rispettato in pieno questo proverbio. Tutta la vita Presidente… sì, magari del Barcellona.
