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L’addio di Donnarumma non è un grande affare per il Milan: è iniziata la depatrimonializzazione della rosa

Considerare Donnarumma un traditore, un burattino del suo procuratore, uno che se ne è andato a parametro zero facendo un torto alla sua squadra del cuore consente alla massa dei tifosi di sfogarsi, di trovare il colpevole e di lenire l’inconscio dispiacere per aver perso quello che oggettivamente è un grande giocatore. Ma considerare la partenza di Donnarumma, 22enne top player del ruolo, senza alcun indennizzo per il Milan, un grande affare economico del club è quantomeno fuorviante. Anzi è esattamente l’opposto della veritá. Basti pensare a quanti promettenti 22enni con 250 partite tra i professionisti vengono portati a parametro zero da uno dei più grandi club europei. Zero.

Invece di riempire i social di insulti a Donnarumma, a Raiola e al sottoscritto (come se poi centrasse qualcosa con gli altri due) i tifosi del Milan dovrebbero analizzare più approfonditamente la condizione tecnica ed economica dell’attuale rosa rossonera. In questo modo, innanzitutto, capirebbero che tipo di mercato estivo li aspetta e quali siano le enormi difficoltà economiche che dovrà superare Paolo Maldini. In secondo luogo si accorgerebbero che Donnarumma in scadenza di contratto non è un caso isolato, ma la punta dell’iceberg di una precisa strategia finanziaria aziendale. Una strategia che ha imposto ai dirigenti sportivi di non avere troppi contratti onerosi e lunghi e che li ha costretti a operare praticamente a saldo zero nella compravendita dei cartellini. Ciò ha portato a una progressiva “depatrimonializzazione” della rosa, per cui tanti, troppi protagonisti di questa straordinaria stagione non sono o rischiano di non essere più di proprietà del club. Un fenomeno che di solito riguarda squadre di medio-piccolo cabotaggio, non certo società con la storia e il blasone del Milan. Questa strategia ha consentito viceversa di abbattere progressivamente il monte ingaggi e di dimezzare il “rosso” di bilancio che nella stagione 2019/20 aveva sfiorato i 200 milioni. Il risultato è che il Milan, al momento è proprietario di meno della metà dei giocatori presenti nella propria rosa.

Esaminiamo reparto per reparto la situazione economica-contrattuale dei giocatori in scadenza o vicini ad essa nella rosa che ha portato questo secondo posto in classifica.
Portieri: i fratelli Donnarumma partono “a zero”.
Difensori: Tomori è di proprietá del Chelsea e quindi da riscattare. Dalot è di proprietá dello United e quindi da riscattare. Calabria, Kjaer e Romagnoli scadono nel 2022 e quindi tra 6 mesi sono liberi di andar via a zero.
Centrocampisti: Calhanoglu parte a zero. Meitè non viene riscattato e torna al Torino. Tonali è da riscattare dal Brescia per 25 milioni. Kessié scade nel 2022 e quindi tra 6 mesi è libero di partire a zero. Diaz è di proprietá del Real e quindi da riscattare o da rinegoziare in prestito.
Attaccanti: Mandzukic parte a zero. Ibrahimovic nel 2022, quando avrà 40 anni.

In tutto sono 14 su 26 i giocatori che il Milan deve riscattare, sostituire o a cui deve rinnovare il contratto entro 6 mesi se non vuol perderli a zero. 14 su 26 sono oltre il 50% della squadra, ovvero oltre metà del valore patrimoniale del club. Solo per i riscatti ci vorrebbero 100 milioni mal contati. Nel caso in cui si voglia sostituire i partenti con giocatori migliori, bisognerebbe spenderne altrettanti. Per esempio in questo video Cristiano Ruiu TV vi illustra come potrebbero essere sostituito Calhanoglu: https://youtu.be/uTD_-Ora4YQ

Adesso però la vera domanda è: Maldini avrà a disposizione tutti questi soldi o dovrà arrangiarsi con altri prestiti, altri parametri zero o, peggio ancora, cedendo pezzi pregiati per poter finanziare la campagna acquisti? La domanda ha un tono retorico e la risposta ovviamente è: la seconda. E a questo punto sorge spontaneo chiedersi chi, tra i giocatori con contratti ancora lunghi e il cui cartellino è saldamente nelle mani del Milan, potrebbe portare un significativo beneficio economico? Dei restanti 12 soltanto Rebic, Leao, Bennacer e Theo Hernandez potrebbero avere davvero mercato. Ma chi di questi 4 potrebbe realmente consentire al Milan di incassare quest’estate una cifra spropositata? La risposta è facile: Theo Hernandez. Ecco che allora, in presenza di un’offerta di rilievo, stile PSG, potrebbe essere proprio il terzino franco-spagnolo ad essere “sacrificato”. Ma, per favore, non parlateci di grande gestione finanziaria del Milan. Per favore.

Milan: Gianluigi Donnarumma - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Gianluigi Donnarumma – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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