Mercato di gennaio. Il Milan decide di cedere Mattia Caldara all’Atalanta. Come sostituto sceglie Simon Kjaer di ritorno a Siviglia proprio dall’esperienza poco fortunata tra le fila dei bergamaschi. La società non viene risparmiata dalla critiche rea di aver ceduto un patrimonio di sicuro avvenire per un difensore che in Italia non aveva certo mostrato grande affidabilità. Quasi un anno dopo il giudizio è totalmente cambiato. Il difensore danese è il perno insostituibile della difesa rossonera. Il suo rendimento si può tranquillamente definire da top player nel suo ruolo.

Una conferma in bilico

I tifosi si stanno godendo il muro danese ormai da parecchi mesi. La sua conferma però fino ad agosto è stata tutt’altro che certa. Il Milan si stava preparando all’ennesima rivoluzione tecnica sotto la guida di Ralf Rangnick che non prevedeva la conferma di Kjaer. Infatti la società rossonera aveva un diritto di riscatto da esercitare per acquistare il giocatore per una cifra intorno ai 3.5 mln. La mancata rivoluzione e la conferma in toto dello staff tecnico e dirigenziale ha permesso la permanenza del danese, per una cifra davvero irrisoria. Segno che si possono fare ottime operazioni di mercato senza spendere cifre esorbitanti. Kjaer rappresenta il prototipo economico e tecnico che rispecchia in pieno ciò che cerca il fondo Elliot: giocatore esperto per far crescere i giovani e a bassi costi. Un ruolo fondamentale nel far comprendere alla proprietà l’importanza di inserire in rosa elementi esperti lo ha avuto sicuramente Paolo Maldini. Diciamo che l’ex capitano rossonero sui difensori ha abbastanza buon occhio…

Rendimento da fenomeno

Il riscatto in estate di Kjaer ci fa arrivare a commentare le sue prestazioni da inizio stagione a questa parte: impressionanti. Se gli elogi arrivano sopratutto dall’ambiente rossonero, ultime in ordine di tempo le dichirazioni di Bonera post Fiorentina: “Simon sapevamo che la sua grande esperienza serviva a questa squadra. Abbiamo un giocatore affidabile, un vero leader e un uomo vero” adesso il valore del danese viene riconosciuto da tutti. Da segnalare infatti sono le dichirazioni di un ex grande difensore come Beppe Bergomi: “ Kjaer è un fenomeno, non lo passa mai nessuno”. Ecco l’uno contro uno è forse la caratteristica che più sta sorprendendo gli addetti ai lavori. Caratteristica fondamentale per un difensore, come dichiarato qualche giorno fa da Paolo Maldini a margine di un’intervista. Non va neanche dimenticato come Simon abbia giocato tutte le partite di questa stagione, segno di un’affidabilità fisica (tocchiamo ferro) invidiabile nonostante i 31 anni. Ora ciò che tutti si augurano è che questa forma di Simon duri per tutto il campionato, perchè con la difesa si raggiungono gli obbiettivi.