HomePrimo PianoMaignan, periodo di incertezze: cosa c'è dietro il momento no del francese?

Maignan, periodo di incertezze: cosa c’è dietro il momento no del francese?

C’è un dibattito negli ultimi tempi che pare essere arrivato da una realtà parallela. Mike Maignan, agli occhi dei tifosi forse un po’ troppo distratti e malpensanti, non è più un portiere affidabile. E in un periodo in cui ci si gioca il rinnovo con il Milan (a cifre non abbordabilissime), diventa un problema. 

No, non si diventa scarsi dall’oggi al domani, come non si è fenomeni solo per un periodo limitato di tempo. Ogni tanto bisogna parlare di collettivo prima di ragionare sul singolo ed è evidente, prendendo d’esempio partite come il derby perso 5-1 o il Monza qualche giornata fa, che la squadra abbia una linea di difesa alta che permette l’uno contro uno troppo facilmente, spesso concluso con il tiro efficace da parte dell’attaccante avversario. 

Si deve parlare anche di conclusioni semplicemente imparabili, le quali, agli occhi dei tifosi stufi dei troppi gol concessi, passano come ugualmente prendibili. La magia di Bondo al 90′ minuto ti ammazza psicologicamente dopo una partita in rimonta agguantata, ma dall’altro lato il gol sotto le gambe di Mazzitelli è la classica chiusura alla calcetto che, se ti va male, passa esattamente dove non vuoi. C’è tanta sfortuna. Per quanto riguarda i calci di rigore, vien da sé che essi siano una lotteria.

Mike ha dato segnali di imprecisione questa stagione, non bisogna fare l’avvocato del Diavolo in ogni monologo. Il più frustrante, forse per la delicatezza dell’incontro, è stato il gol subito da Adeyemi a San Siro che ha disilluso i rossoneri alla qualificazione nel girone di ferro di Champions League. E poi qualche goffaggine qua e là, accaduta anche a Tatarusanu nella scorsa annata. Equazione: ad una difesa insicura corrisponde un portiere insicuro. Come il rumeno nel periodo di stop del francese 2022/23, ogni tiro sembrava potesse entrare ed ogni attaccante avversario si rivelava il fenomeno con l’asso nella manica. 

Dall’altra parte di Milano tutto questo non succede. Yann Sommer quest’anno non sta nemmeno realizzando chissà quali statistiche perché l’Inter, a differenza del Milan, non viene preso a pallate in lungo ed in largo. Ed i cugini ovviamente non possono che sfottere sull’avere un estremo difensore migliore. Il problema sta a monte: prima si risolve la gestione dei movimenti della retroguardia, prima Mike tornerà ad essere Magic. E come afferma Tomori nell’ultima intervista per Milan TV: “Credo che ‘tiri respinti’ è un dato statistico che mi rende felice, tenendo Maignan e la sua porta al sicuro il più possibile“. E se lo dice candidamente un suo collega…

Milan-PSG: Mike Maignan, Fikayo Tomori, Malick Thiaw (Photo Credit Agenzia Fotogramma)
Milan-PSG: Mike Maignan, Fikayo Tomori, Malick Thiaw (Photo Credit Agenzia Fotogramma)

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