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Gabbia alla Kjaer e meglio di Kjaer. La sua crescita inaspettata può cambiare le future gerarchie della difesa?

L’operazione che in estate ha visto Gabbia partire alla volta della Spagna, aveva stupito un po’ tutti. Perché prestarlo gratuitamente e per di più al Villarreal? Perché “sostituirlo” in rosa con Pellegrino, ragazzo argentino con solo una stagione da professionista?

I mesi al sottomarino giallo per Matteo non sono stati il massimo, solo qualche spezzone nella Liga e poca continuità, peraltro in un’annata piuttosto negativa per il club che sta galleggiando nella parte medio bassa della classifica.

Quando a gennaio il Diavolo l’ha richiamato alla base è sembrato fosse il tassello per dar un minimo di respiro ad un roster di centrali di difesa spoglio, un usato sicuro in attesa che arrivasse un difensore più affermato che auspicabilmente potesse prendersi la titolarità subito e magari esser un protagonista anche del Milan del futuro.

Invece non è arrivato nessun altro centrale come ben sappiamo, ma il difensore in prospettiva presente e magari anche futura è diventato lo stesso Gabbia. Sei presenze in campionato e un gol, tante chiusure giuste, personalità nell’ impostare e una sicurezza nei propri mezzi che nessuno poteva aspettarsi in questi termini.

In una fase emergenziale che dura mesi in quella zona di campo, le sue prestazioni stanno facendo la differenza. Rispetto alle stagioni passate c’è una crescita importante nelle letture, nell’aggressività e nella personalità più in generale.

Non ha nelle caratteristiche la velocità, ma accorciando coi tempi giusti ha sofferto poco gli avversari nell’uno contro uno, anche quando l’attaccante va a prenderlo alto. Parafrasando il suo modo di interpretare le gare, assomiglia al Kjaer pre infortunio.

Quel Kjaer col quale sta facendo coppia e che sta superando in rendimento sin qui. Sarà interessante ora che rientreranno pian piano Thiaw, Tomori e Kalulu, capire come cambieranno le gerarchie e che accoppiamenti ha in mente Pioli. Sicuramente il Milan non ha investito sul centrale perché non ha speso, ma ne ha trovato uno pronto, che era quel di cui si aveva bisogno.

Udinese-Milan: Matteo Gabbia, Simon Kjaer e Lorenzo Lucca (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Udinese-Milan: Matteo Gabbia, Simon Kjaer e Lorenzo Lucca (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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