Non è esattamente un momento roseo e anche questa pausa Nazionali risulta più pesante di altre. Nell’ambiente c’è la consapevolezza di quanto sarà duro il restart, con Fiorentina e Frosinone in campionato, inframezzate dalla sfida Champions decisiva con Borussia Dortmund. Se presente e futuro prossimo generano un po’ di agitazione, l’avvenire rossonero potrebbe essere molto interessante. Da alcuni anni la società infatti sta lavorando con colpi in prospettiva importanti, cercando di portare nel settore giovanile i migliori talenti.
Di oggi la notizia dell’accelerata sulla trattativa che potrebbe portare in estate a Milano Popovic, trequartista classe 2006 del Partizan Belgrado, così come sembrano sempre più intense le relazioni con lo Schalke 04 per Ouédraogo. Ma tra i tesserati già a roster nati tra il 2005 e il 2008, ci sono già prospetti di grande rilievo, come Simic, Bakoune, Jimenez, Zeroli, Eletu e Camarda. Tutti ragazzi che hanno chance di poter aspirare presto alla prima squadra. Inoltre, ragionando in ottica Milan U23, possibili altri protagonisti potranno essere anche Stalmach, Cuenca, Sia, Scotti, Liberali e Raveyre, anche loro classe 2005, 2006, 2007.
L’aspirazione del club mira ad essere molto competitivo in futuro, cercando di far firmare giovanissimi talenti. In Europa forse solo Real Madrid, Barcellona, Manchester City e Bayern Monaco stanno facendo un lavoro ancora più organico, e hanno cominciato questo processo da più tempo. In Italia le strategie delle competitor sono molto diverse. Quello che di buono sta cercando di fare il Milan non lo si vedrà probabilmente a strettissimo giro, ma l’idea è cambiare marcia molto presto, puntando sul talento. Non tutti i tifosi condividono o condivideranno questo pensiero. Alcuni sarebbero contenti di qualche colpo a 0 di campioni già formati. Forse la carta vincente è un mix tra queste due filosofie. Estremizzare i concetti rappresenta sempre un rischio.
