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La lunga settimana di Milan e Inter verso l’estate di rivoluzione… volontaria o obbligatoria? Umori e prospettive differenti

Da una parte una settimana di terremoto dirigenziale, dall’altra l’attesa per quella che si è poi rivelata una delusione cocente per com’è arrivata. La Milano calcistica si appresta a vivere un’estate di rivoluzione, con un inizio ha dei tratti apparentemente simili per quel che riguarda l’umore.

Il Milan ha salutato Zlatan Ibrahimovic nell’ultima sfida di campionato e ha poi fatto lo stesso, seppur con altro tono ed in altro modo, con Paolo Maldini e Frederic Massara. Tre capisaldi della rinascita rossonera se ne vanno nel giro di sette giorni, alcuni per scelte personali, altri per decisioni societarie. Resta l’amarezza, ma anche la curiosità, in senso positivo, per quello che sarà il futuro.

L’Inter si è preparata per la sfida della sfide contro quella che è ritenuta da tutti la squadra più forte al mondo, il Manchester City. Perdere una finale di Champions League non dev’essere facile da digerire, ancor meno farlo ad Istanbul dove già i cugini erano caduti 18 anni fa e farlo con la consapevolezza di aver dato tutto, ma di non aver sfruttato al meglio le chance a disposizione. Resta la delusione, ma anche i dubbi su quello che sarà il futuro.

Milan: rivoluzione volontaria o obbligatoria? Le prospettive

Tatarusanu, Vasquez, Dest, Ballo-Toure, Bakayoko, Vranckx, Brahim Diaz, Rebic, Messias, Origi, Ibrahimovic. Un’intera squadra è pronta a dire addio. C’è chi lo ha già fatto ufficialmente (Brahim Diaz e Ibrahimovic), chi è sicuro di farlo (Tatarusanu, Dest, Bakayoko, Rebic, Origi) e chi è in bilico (Vasquez, Ballo-Toure, Vranckx, Messias, ma anche De Ketelaere e Adli). Il minimo comune denominatore, però, è la volontà del club di cambiare diversi interpreti per fare un salto di qualità ulteriore e non rivivere situazioni di emergenza o di mancato rendimento accadute quest’anno.

Quattro prestiti in scadenza e nessuno di questi vedrà la permanenza dei giocatori (Dest, Bakayoko, Vranckx, Diaz), tre elementi in scadenza (Ibrahimovic, Mirante, Tatarusanu) di cui uno solo rimarrà (il portiere italiano). Tutto il resto sarà frutto di cessioni (cinque, ma non sono esclusi altri addii) al miglior acquirente per aumentare un budget già sostanzioso stimato in circa 50 milioni. Sicuramente la situazione economica migliore rispetto agli altri anni (si va verso il segno “+” nel prossimo bilancio) aiuta nel margine di manovra e permette tutti questi cambiamenti. Una rivoluzione volontaria (non ci sono grossi obblighi a livello contrattuale), ma anche obbligatoria per il benessere della rosa a disposizione di Stefano Pioli.

Inter: rivoluzione volontaria o obbligatoria? Le prospettive

Handanovic, Cordaz, D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij, Acerbi, Bellanova, Dalbert, Gagliardini, Dzeko, Lukaku. Un’intera squadra potrebbe dire addio, chi per scadenza contrattuale (Handanovic, Cordaz, D’Ambrosio, Skriniar, De Vrij, Dalbert, Gagliardini, Dzeko) e chi per scadenza del prestito (Acerbi, Bellanova, Lukaku). C’è chi lo ha già fatto ufficialmente (Gagliardini, Skriniar), c’è chi è quasi certo di farlo (Handanovic, Dalbert, Bellanova) e chi è in bilico (Cordaz, D’Ambrosio, De Vrij, Acerbi, Dzeko, Lukaku). Il minimo comune denominatore è la necessità del club di capire le intenzioni di tutti i giocatori in scadenza, ma soprattutto la liquidità a disposizione per offerte contrattuali o eventuali movimenti sul mercato.

Una rivoluzione obbligatoria che ha ben poco di volontario qualora non arrivassero tutti i rinnovi, ma che rischia di mettere in difficoltà chi opera per rinforzare la squadra a disposizione di Simone Inzaghi. Due quarti dell’attacco titolare con le valigie in mano in attesa di una decisione, quattro difensori su sei in bilico o già sicuri di dire addio: una casa da ricostruire su fondamenta poco solide (proprietà). Riuscirà Marotta in un altro mini capolavoro? Certo è che i numeri sorridono ben poco: ricavi record e raggiungimento della finale di Champions League, ma la prospettiva è di un bilancio che segnerà -80, a meno di cessioni onerose che complicherebbero ancor di più la situazione, ma anche la tenuta dell’ambiente.

Inter-Milan: Sandro Tonali e Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Inter-Milan: Sandro Tonali e Lautaro Martinez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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