Per comprendere una stagione così a singhiozzo servirà tempo, occorreranno analisi, confronti interni molto aperti, perché le motivazioni saranno certamente diverse, ma per il bene della squadra e del percorso che essa sta facendo, andrà valutato tutto ciò che non è andato.
Sicuramente il Mondiale invernale ha inciso, e per quanto antipatico sia stato, è stato anche democratico, perché in qualche modo ha rappresentato un fattore per tutti. Non a caso ogni club ha o ha avuto periodi prolungati con prestazioni deludenti, eccezion fatta per il Napoli, che anche per questa ragione vincerà con largo anticipo lo Scudetto.
Tante volte ci è capitato anche di considerare che per quanto riguarda il Milan, parte delle discontinuità di risultati sia stata generata dall’assenza di Maignan. Più di cinque lunghi mesi senza di lui, in Serie A ha saltato 16 partite e le ricadute l’hanno estromesso anche dalla finale di Supercoppa.
I numeri dicono Tata
Paradossalmente però non tutte le statistiche vanno nella stessa direzione: in campionato Mike ha ottenuto più clean sheet, 5 in 13 gare, contro i 4 in 16 di Tatarusanu. Tata ha subìto qualche gol in più, 22 contro i 13 del francesi, ma la media punti è favorevole all’estremo rumeno, 1.87 punti contro 1.69.
Siamo sicuri che non sarebbe stata la stessa stagione se Magic Mike fosse stato in perfetta forma. Probabilmente più per aspetti psicologici, di sicurezza di reparto. Al Diavolo è mancata la durezza mentale, la capacità di restar sul pezzo tutti assieme. Ci sono stati momenti dove non c’era comunità d’intenti. Il logorio l’abbiamo visto con le discussioni in campo e la paura sui calci piazzati.
Fin qui non siamo stati più forti delle avversità e alcune di queste ci hanno decisamente destabilizzato. Per chiudere la stagione togliendosi qualche soddisfazione servirà ritrovare la compattezza degli ultimi due anni. Guardando la classifica i bonus sono terminati.