HomeNewsStatistiche Opta, da Szczesny a Kulusevski. Quanti milanisti poco considerati

Statistiche Opta, da Szczesny a Kulusevski. Quanti milanisti poco considerati

Sono giorni di bilanci e sono giorni di statistiche stilate per riassumere al meglio un andamento di una stagione appena terminata. Quella che si è appena conclusa, può essere considerata sicuramente la stagione più lunga, più strana e controversa di sempre e non si può non considerare in questi discorsi un pre ed un post lockdown. Scorrendo le varie statistiche, classifiche, formazioni tipo e premi dati ai singoli calciatori come top nel ruolo, si aprono tante discussioni come accade sempre, ma difficilmente queste controversie poi possono trovare un’opinione comune. Tra ieri ed oggi, infatti, Opta Sports, la società che si occupa di elaborare i dati sportivi di un’intera stagione e di tradurli in formazioni tipo e premi simbolici ai top di ogni squadra e di ogni ruolo, ha stilato la formazione tipo in assoluto della Serie A, quella tipo tra gli Under 23 e ha eletto i migliori ruolo per ruolo, oltre al migliore in assoluto, premio quest’ultimo che è andato a Paulo Dybala. Un Milan che ha fatto malino nella prima parte di stagione, ma che nel girone di ritorno è riuscito a collezionare 41 punti, secondo in classifica in questa graduatoria parziale e soprattutto è stata la migliore squadra post lockdown, ha avuto pochi riconoscimenti in tal senso. Nella formazione tipo troviamo il solo Theo Hernandez schierato da terzino sinistro. Il francese, poi, insieme a Bennacer e Donnarumma, si trova nella formazione tipo tra gli Under 23. Capitan Alessio Romagnoli, infine, appare nella formazione tipo degli italiani

Statistiche Opta, lo strano caso del portiere. Perché Szczesny?

Tra le statistiche Opta balza all’occhio subito un elemento difficilmente trascurabile. Il primo nome che si legge quando si elenca una formazione è senz’altro quello del portiere. Ecco, sia nella formazione tipo dell’intero campionato, sia in quella dei migliori italiani, non è presente Gigio Donnarumma, che invece è presente nella top 11 dei migliori Under 23. Nella prima formazione troviamo lo juventino Szczesny, che ovviamente si aggiudica così anche il simbolico riconoscimento del miglior portiere della Serie A, nella seconda troviamo il parmense Luigi Sepe. Il portiere polacco della Juventus è sicuramente un buon portiere, ma sicuramente non ha disputato la migliore stagione della sua carriera, così come non lo è stata per l’intera difesa juventina. Abituati a vedere la Juve come migliore difesa dell’intera Serie A per tanti anni, fa un po’ strano trovare in questa formazione proprio il portiere di una squadra che ha raddoppiato il numero dei gol subiti e, dopo tante stagioni, non ha terminato la stagione con la migliore retroguardia. La crescita esponenziale di Donnarumma, invece, è stata chiara, limpida, sotto gli occhi di tutti. Autore di parate incredibili, secondo, dietro a Musso ed insieme ad Handanovic, come numero di partite terminate senza subire reti e, soprattutto, autore di molti meno errori rispetto alle scorse stagioni. Il Milan sta per rinnovargli il contratto e cercherà di tenerselo stretto, ma la mancanza di Gigio nella top 11 della Serie A 2019/2020, è quantomeno discutibile.

Statistiche Opta, miglior Under 23. Davvero non c’è Theo?

Altro dato, altro riconoscimento ed altra statistica che fa discutere molto i tifosi rossoneri. Scorrendo la top 11 tra i giovani, gli Under 23 per l’esattezza, il Milan viene riconosciuto, come detto, con tre nomination. Troviamo Donnarumma in porta, Theo Hernandez a sinistra in difesa e Bennacer a centrocampo. Il migliore in assoluto di questa categoria è stato, sempre secondo le statistiche Opta, Dejan Kulusevski, centrocampista offensivo del 2000 già acquistato dalla Juventus e quest’anno in prestito dall’Atalanta al Parma. Una stagione senza dubbio da incorniciare per lo svedese, una stagione che gli è valsa gli onori della cronaca, gli occhi addosso della critica e degli osservatori e la chiamata della Juventus. Tanti gol, tanti assist e tantissime giocate da far stropicciare gli occhi. Tutto molto bello, ma la continuità, elemento imprescindibile per stilare queste statistiche, non è stata propriamente il suo forte. Kulusevski, infatti, ha fatto molto bene ad inizio stagione, ma ha avuto un calo vistoso tra gennaio a marzo, prima del lockdown, per poi riprendersi alla grande nelle ultime partite stagionali. Theo Hernandez, invece, è stato di una continuità imbarazzante, probabilmente il giovane più continuo e costante della Serie A, sempre presente, sempre positivo, al netto di qualche prestazione meno convincente. In più c’è il piccolo particolare di essere stato l’unico positivo del Milan anche nei primi mesi quando la squadra era relegata in zona retrocessione. Tutto questo non è bastato per dargli la palma simbolica del miglior giovane della Serie A, ma siamo sicuri, pur non condividendo questa scelta, che per Theo ci sarà tempo.

 

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