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Il Milan si riscopre timido. Cosa non ha funzionato nella prima pressione al Franchi

È un lunedì particolarmente amaro, perché quello che poteva essere un turno tutto sommato favorevole, è risultato essere un trappolone. La Fiorentina non ha rubato nulla e per occasioni create ha anche sbloccato tardi il match, non sfruttando alcune chiare occasioni da gol già nella prima frazione. A Pioli non resta che capire come accada che spesso quando incontra Italiano, il suo Milan tende ad andar in sofferenza più di quanto sia lecito attendersi.

Le premesse alla vigilia della partita non erano delle migliori, perché le assenze tra squalifiche e infortuni, hanno obbligato lo staff a disegnare qualcosa di leggermente diverso. Il nuovo modulo va ancora del tutto interiorizzato e al Franchi ad esempio Bennacer ha giocato i suoi primi minuti col nuovo schieramento. Inoltre Isma non giocava da settimane ed il rientro è stato alla fine una prova del fuoco, che non è stata superata dalla squadra.

Chi ha visto la partita e chi ha letto poi alcune statistiche, ha intuito subito che l’atteggiamento in campo non è stato paragonabile alle ultime uscite, praticamente in nessuna fase. Mentre i padroni di casa ci hanno spesso aggredito alti nella nostra metà campo con un linea di quattro giocatori, il Diavolo non ha saputo alzarsi mai e ha atteso quasi sulla linea mediana quando la Viola iniziava la propria azione dai piedi di Terracciano.

Attitudine e interpreti hanno fatto la differenza, e senza Diaz la pressione non è mai arrivata con la giusta aggressività nel giro palla difensivo della Fiorentina, generando un parziale deja-vu del derby di campionato di gennaio, dove il Milan restava genericamente corto tra i reparti, ma troppo basso. Con questa combinazione il risultato è che spesso si corre a vuoto. Chi lo ha fatto maggiormente è stato Tonali (per statistica il giocatore che ha corso di più) che si è ritrovato a prendere Dodò largo a destra, ma facendolo coi tempi sbagliati creava il presupposto di pericolosità che terminava con Ikonè che puntava con tanto spazio Tomori. Il finale del giallo lo conoscete già.

Non si può dire che i rossoneri prescindano da Brahim naturalmente, sarebbe banalizzare l’assunto. Ma l’efficacia delle partite passa attraverso una fase di non possesso fatta in modo più determinato e d’insieme. Il fatto poi di non aver avuto Leao ha aggravato la condizione, diminuendo la capacità di costruire con pericolosità. Purtroppo senza il giusto grado di tensione questa squadra può perdere con chiunque e con merito. Lo sappiamo noi e lo sa bene il club dal primo all’ultimo tesserato. A Londra servirà tutto il coraggio che non abbiamo avuto a Firenze.

Milan-Tottenham: Rafael Leao e Emerson Royal (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan-Tottenham: Rafael Leao e Emerson Royal (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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