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Zlatan Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo agli antipodi: il tramonto della carriera di due campioni

Con ogni probabilità nella giornata di ieri abbiamo visto l’ultimo match mondiale di Cristiano Ronaldo. Le lacrime, la frustrazione e la delusione sono quelle del grande campione che ha dato tutto, ma non è riuscito a conseguire il risultato.

La fase crepuscolare della carriera di Ronaldo è iniziata e in questo di per sé non c’è nulla di male. È ineluttabile, la clessidra scorre per tutti, anche per i grandissimi. Per questa categoria di calciatori anzi rischia solo di risultare più evidente.

A noi è venuto in mente Zlatan Ibrahimovic e il suo modo di affrontare gli ultimi anni di carriera. La sua consapevolezza di quello che può dare a club e nazionale, riteniamo sia il punto che maggiormente differenzia al momento questi due fenomeni del calcio europeo.

Non c’è necessariamente un approccio giusto e nemmeno uno sbagliato. Ce ne sono di più proficui o magari più appaganti. CR7 deve ancora scegliere il suo modo, perché lo strappo con lo United è stato netto, anche brusco, e ora la sensazione è che altresì col Portogallo si arriverà ad un confronto con la Federazione per capire come preparare le qualificazioni al prossimo europeo, se con Santos in panchina innanzitutto.

Mentre a brevissimo dovrà decidere dove giocare a livello di club, perché ad oggi è uno svincolato extra lusso. Da capire quali priorità avrà: l’ingaggio? La visibilità? Una grande ritorno allo Sporting? Da questa mossa capiremo molto dell’evoluzione psicologica che sta avendo il campione lusitano.

I milanisti possono solo ringraziare Ibrahimovic per la sua scelta. Dopo il grave infortunio al ginocchio patito proprio quando vestiva la maglia Red di Manchester, ha optato per riabilitarsi a Los Angeles coi Galaxy, dove dopo aver fatto più gol che presenze nei due anni angelini, pensando poi di tornare nel vecchio continente per un sogno: dimostrare di valere ancora, per competere di nuovo in serie A e giocare ancora in Champions League.

Per nostra fortuna, la sua cocciutaggine da visionario, ha consentito al Diavolo di passare da esser una società da Europa League, ad una da top 4 con ambizioni di vittoria a livello nazionale. Questo gesto, questa idea di tornare dove si è stati bene in passato, per aiutare una società a tornare grande, lo porrà nell’Olimpo dei grandi milanisti e questo sopratutto grazie alla sua mentalità.

Ronaldo ha tutte le capacità fisiche, tecniche e di leadership per poter far qualcosa di simile. A lui serve la consapevolezza di dover affrontare un capitolo diverso della sua enorme carriera, per poter esser amato e coccolato come meritano i campionissimi. Dunque mentre Ibra torna parzialmente ad allenarsi coi compagni, scudettati anche grazie a lui, Cristiano dovrà capire per chi giocare, per quali obiettivi e sopratutto per quale gente. La sua? Zlatan ha scelto così, stare dove ritiene di appartenere.

Milan: Zlatan Ibrahimovic - MilanPress, robe dell'altro diavolo
Milan: Zlatan Ibrahimovic – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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