Termina a reti inviolate la sfida dello Zini tra Cremonese e Milan. A dirigere l’incontro è stato il signor Antonio Rapuano della sezione di Rimini. Si vada ora ad analizzare nella nostra consueta VAR Room l’operato del fischietto romagnolo.

Al 40esimo minuto il Milan protesta timidamente per un possibile fallo di mano da parte di un difendente della Cremonese; le braccia, però, sono attaccate al corpo e non ne aumentano il volume. Per questo motivo il tocco di braccio non può essere punito con il penalty.

Nel secondo tempo l’episodio chiave è la rete di Origi, annullata successivamente per una posizione irregolare dello stesso belga. Origi, infatti, parte prima sul passaggio del compagno e al momento del tocco del pallone si trova con entrambe le gambe avanti rispetto al penultimo difendente, elemento che decreta il fuorigioco. Bravo il Var ad annullare la rete.

Alla metà circa del secondo tempo c’è un contrasto in area di rigore grigiorossa tra Brahim Diaz ed Escalante: il centrocampista della Cremonese nel tentativo di calciare il pallone trova prima il polpaccio dello spagnolo che nel frattempo si era frapposto tra lui e la sfera. Il mancato fischio ci può stare, l’entità del contatto è relativa e il numero 10 rossonero, infatti, non protesta nemmeno rialzandosi subito. Il problema sorge pensando al rigore concesso al Napoli per fallo di Marin su Osimhen nel tardo pomeriggio: le dinamiche sono differenti, ma il contatto è lieve in entrambi i casi e l’arbitro dovrebbe lasciar correre.

L’ultimo episodio da porre sotto i riflettori è ciò che accade al 73esimo minuto: Brahim Diaz entra in area e fa sbattere il pallone su Bianchetti il quale prima colpisce il corpo e poi sbatte sul braccio largo. In quest’occasione il tocco non può essere considerato punibile poichè il pallone sbatte prima sul piede rimbalzando poi successivamente sul braccio del difensore. Per queste ragioni è stato bravo Rapuano a non concedere la massima punizione.

Sul finale altro situazione nell’area di rigore della Cremonese: Messias e Quagliata si trattengono la maglia a vicenda, con il difensore grigiorosso che finisce per anteporre una sua gamba a quella del brasiliano che cade. Giusto lasciar correre, non fischiare il fallo in attacco come fatto in ritardo da Rapuano.

Nel complesso una partita e serata tranquilla per il fischietto di Rimini, bravo negli episodi appena analizzati. Escludendo alcuni momenti di tensione, come quello al fischio finale, la partita è stata sostanzialmente corretta e il direttore di gara l’ha ben interpretata anche nel numero di gialli finale, 7 in totale ma tutti nel complesso corretti.