Stasera a San Siro si accende la macchina del tempo per gli allenatori di Milan e Bologna. Una macchina che è fatta di bei ricordi, vittorie clamorose, crescita personale. Per Pioli il Bologna è stata una piccola famiglia, avendo avuto più esperienze sulla panchina dei felsinei: il tecnico di Parma ha proprio iniziato la carriera da allenatore con i rossoblu, prima con i giovani nel 2000 e 10 anni dopo si siederà sulla panchina della prima squadra. Qui si vede un antipasto del bel gioco: salva agevolmente il Bologna nel 2012 e nel 2013, ma nel gennaio 2014 viene esonerato. 97 partite con gli emiliani, uno step di crescita importante per chi, con molta umiltà, si confermerà uno dei migliori allenatori italiani con lo scudetto alzato a maggio.
Mihajlovic si siede sulla panchina del Milan nella stagione 2015-16. I tifosi rossoneri non ricordano quegli anni con affetto: la società stava per essere smantellata, la rosa non era adeguata ed il mercato ha regalato solo fuochi di paglia. Adriano Galliani cerca il sostituto di Filippo Inzaghi, dopo una pessima stagione conclusasi al decimo posto: fu scelto l’allenatore della Sampdoria, inizialmente non voluto bene per aver indossato i colori dell’Inter. Di certo il gioco voluto dal serbo non ha fatto innamorare i tifosi, ci si ricorda solo della vittoria nel derby per 3-0. Mihajlović però è stato acclamato dai supporters per la sua onestà intellettuale, la sua schiettezza e la verve che da sempre lo accompagnano. Non male la sua media punti comunque, 1.76 in 38 partite.
Oggi si ritrovano come rivali. Per il Bologna Stefano Pioli è una bestia nera: 10 vittorie in 14 partite, mentre Sinisa Mihajlovic in 17 partite di campionato non ha mai vinto contro il Milan (ben 11 sconfitte). L’allenatore campione d’Italia, inoltre, ha un ottimo record nei confronti dell’allenatore dei rossoblu: 8 partite vinte, 3 pareggi e 3 sconfitte. Alle 20:45 si scriverà un’altra pagina di storia tra i due: Pioli, Mihajlović, due panchine “al contrario” ed un’amichevole rivalità.