Intervenuto in una intervista con Christian Abbiati sull’app ufficiale del Milan, Gianluca Zambrotta ha parlato della Supercoppa vinta a Pechino nel 2011.
Sul viaggio: “Viaggiando comodi uno quantomeno riesce a dormire, poi dipende sempre da quando parti. Con l’aiuto dei medici comunque riesci ad arrivare riposato“.
Sull’accoglienza: “In quei paesi il calcio è molto seguito, quindi ricordo tantissimi tifosi del Milan ad aspettarci all’aereoporto, educati e a chiedere foto. Ancora oggi ci sono tantissimi tifosi che tifano Milan“.
Sul caldo: “Calcolando che era il 6 agosto del 2011, in Cina in quel periodo c’è molta umidità”.
Su Gattuso: “Rino era da tantissimi anni che era in quella rosa, quindi anche quando non era capitano, lo ero lo stesso in campo insieme a tanti altri“.
Sullo stadio: “Era uno stadio bello e molto pieno. Le tifoserie che cantavano cori in italiano ci hanno fatto capire come i tifosi siano attaccati alle proprie squadre. A qualsiasi intervento di gioco c’era un boato, e per un giocatore questo aiuto tanto anche da un punto di vista dell’entusiasmo”.
Sulla squadra: “Avevamo una grande squadra, e nel secondo tempo abbiamo meritato la vittoria”.
Sulla vittoria: “Vincere uno scudetto e una Supercoppa, giocando da italiano nel Milan, è una grande soddisfazione. Quel Milan era uno dei più forti della storia del Milan”.
Su Abbiati: “Christian lo conosco da una vita, come tutti gli ex compagni, ed è un ragazzo eccezionale e un gran professionista. E’ sempre un piacere parlare con lui anche al di fuori del pallone”.
Sulla festa finale: “Mi ricordo più i festeggiamenti dello scudetto. A Pechino i più scatenati erano Robinho e CAssano, avevano sempre la battuta pronta”.