L’ex attaccante di Inter e Milan Christian Vieri ha parlato ai microfoni dell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport del derby in programma sabato: “Vedere una stracittadina a inizio stagione è sempre bello, mi fa anche ricordare il mio esordio con l’Atletico Madrid, contro il Real. Se possa influenzare una stagione? Assolutamente no”.
Sugli stadi vuoti: “Fortunatamente, non ho mai giocato a porte chiuse, il mio voto sarebbe stato fra il 3 e il 4. Non ricordo un derby così strano e così condizionato da fattori esterni. Il Covid e la salute vanno rispettati, ma riaprire un po’, piano piano e nel modo giusto, si può fare”.
Sull’esperienza dei nerazzurri e sul fatto che il Milan sia una squadra giovane: “Per vincere servono sia l’esperienza sia la gioventù. Entrambe le squadre mescolano queste caratteristiche. All’Inter gente come Nainggolan e Vidal farà bene, ma si è aggiunta anche la freschezza di Hakimi. Il Milan è giovane, ma ha un numero uno, il vecchio Ibra, che farà più di venti gol”.
Su Hakimi e Theo Hernandez: “Sono fortissimi tutti e due, rappresentano la foto della qualità che sta tornando anche all’Inter e al Milan, non solo sulle fasce. Hakimi, in questo momento, è il miglior esterno destro del mondo, è devastante”.
Su Lukaku e Ibrahimovic: “Non dormirei comunque tranquillo. Lukaku è Unstoppable, il treno del film con Denzel Washington, una forza della natura. Quando gli dai cinquanta metri di campo e lui ti sbrana, i difensori non riescono mai ad anticiparlo. Ibrahimovic è l’esperienza che non ha eguali e racchiude tutto, tecnica, visione di gioco, il suo segnare, il far segnare e pure far giocare bene la sua squadra, perché alza il livello di qualità di tutti”.
Sul fatto che Ibra sia stato positivo al Coronavirus: “Avrà sfondato il tapis roulant tutti i giorni. Uno che dice che il Covid ha avuto una brutta idea a sfidarlo, mentalmente, è il più forte. Giocherà il derby senza problemi”.
Sulla conferma di Stefano Pioli e su Paolo Maldini: “La società aveva sbagliato ad andare a parlare con un altro allenatore senza dirlo a Maldini e Boban. Il tempo ha detto che Paolo è una persona chiara, tanto che con lui non ci sono mai equivoci, e che sa lavorare. Ha comprato bene e ha anche venduto bene. Pioli era arrivato in un momento non facile e siccome le cose non cambiano da un giorno all’altro e lui le ha cambiate, ha strameritato la conferma. La sua qualità migliore? Ha un grande rapporto con i giocatori”.
Sul fatto che il Milan, fino a questo momento, non abbia ancora affrontato una big: “Le squadre non si fanno in tre giorni. Il Milan era molto più indietro rispetto all’Inter, con Pioli ha fatto una crescita importante, si è rinforzato bene e ha tenuto Ibra. Fa ancora un altro campionato rispetto all’Inter, ma in Serie A non perde da 15 partite”.
Sulla mancanza, tra le file del Milan, di un centrale di scorta: “Quanti gol ha preso in queste 15 partite? Dodici. Nel calcio bisogna lavorare e pensare positivo, non basta comprare giocatori”.
Su Calhanoglu: “Si vede che ora è tranquillo, che sente la fiducia dell’allenatore e che giocare più in mezzo gli fa bene, così come gli fa bene avere un grande rapporto con Ibrahimovic. I due, in campo, si cercano molto”.
Su Rafael Leao: “Ha 21 anni, cosa si può volere da uno così giovane? Non bisogna avere fretta. Giocare nell’Inter e nel Milan, a San Siro, è sempre pesante, ci vuole più testa che qualità. Ecco, la qualità c’è, poi qualcuno esplode a vent’anni e a qualcuno serve un po’ più di tempo. Pioli è l’allenatore giusto per fare quel lavoro con Leao”.
Sul piazzamento, a fine campionato, delle due squadre: “L’Inter è da scudetto. Credo sia difficile che il Milan vada in Champions League, ma nel calcio non si sa mai”.