C’è grande fermento in casa granata: tra due giorni allo stadio Olimpico Grande Torino arriverà il Milan capolista di Massimiliano Allegri, ferito dall’eliminazione agli ottavi di Coppa Italia. Una partita che, come evidenzia l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, può trasformarsi in un’opportunità di rilancio per tanti giocatori granata, tre su tutti: Guillermo Maripan, Cesare Casadei e Cyril Ngonge.
Tre giocatori in cerca di riscatto
Sono uomini importanti per il progetto tecnico di Marco Baroni, ma reduci da un periodo di flessione iniziato dopo la sosta di novembre. Prima contro il Como, poi nel viaggio a Lecce, le loro prestazioni sono state inferiori alle aspettative. Affrontare la capolista, però, può diventare la scintilla giusta per ritrovare convinzione, ritmo e motivazioni. E dare nuova linfa anche al cammino del Toro.
Maripan, serve il ritorno del pilastro difensivo
La sosta di novembre, i viaggi intercontinentali e qualche inevitabile calo mentale hanno inciso sul rendimento di Guillermo Maripan, protagonista, nei due mesi precedenti, del filotto di sei risultati utili consecutivi. Baroni aveva costruito molto della solidità difensiva proprio sull’affidabilità del centrale cileno: per il Torino porta inviolata contro Napoli, Bologna e Juventus, equilibri solidi e concentrazione costante.
Dalla ripresa del campionato, però, Maripan ha mostrato una flessione evidente, contribuendo alle difficoltà emerse contro Como e Lecce. Il Torino, in attesa di recuperare Ismajli (ancora incerto il rientro, ieri lavoro differenziato), ha bisogno del suo miglior Guillermo. La grande sfida contro il Milan, complice il suo temperamento, potrebbe offrirgli la scossa necessaria.
Casadei, richiesto un salto di qualità
Discorso diverso per Cesare Casadei, a cui Baroni chiede continuità e crescita. Prima della sosta, l’ex Chelsea aveva mostrato segnali interessanti, con prove solide soprattutto nelle gare di cartello. Ma il tecnico pretende più qualità tecnica e maggiore attenzione in fase difensiva.
Emblematica l’azione del secondo gol incassato a Lecce: quando Berisha attraversa indisturbato il centrocampo granata, Casadei non effettua la copertura necessaria. Un dettaglio che pesa, soprattutto in partite equilibrate.
Ngonge, talento a intermittenza: ora o mai più
Arriviamo a Cyril Ngonge. L’esterno è stato fortemente voluto da Baroni in estate, ma il suo impatto è stato troppo discontinuo: qualche lampo – il migliore a Parma – ma molte più ombre. Tra Como e Lecce è apparso fiacco, poco incisivo, lontano da ciò che l’allenatore si aspettava da lui.
Il Torino ha bisogno della sua imprevedibilità, della sua capacità di saltare l’uomo e creare superiorità. Il Milan, avversario di spessore e prestigio, è l’occasione perfetta per ritrovarle.
Il Milan accende motivazioni e ambizioni: il rilancio può partire da qui
La sfida contro i rossoneri è il tipo di partita che riempie automaticamente il serbatoio delle motivazioni. Baroni lo sa bene: per ritrovare slancio, compattezza e qualità servono risposte forti proprio dai tre elementi che, sulla carta, dovrebbero elevare il livello della squadra. Il Torino cerca la serata giusta per ripartire. E il Milan, lunedì sera, può diventare la porta d’accesso al rilancio granata.


